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'Udine non è razzista', Criscitiello: "Cantavano 'odio Napoli' e 'Vesuvio lavali con il fuoco' quando il loro re era Di Natale"

"Se vedono un ragazzo di colore non gli fanno buh buh in strada ma lo fermano e gli offrono il caffè perché la domenica indossa la maglia bianconera"

I cori razzisti contro il portiere del Milan Mike Maignan durante il match di campionato contro l'Udinese stanno scatenando gli opinionisti. Il giornalista campano, Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, sul sito della tv ha espresso il proprio punto di vista:

"Udine non è razzista e ho 13 anni di buoni motivi per sostenere questo. E’ una città che conosco, conosco la gente, conosco la società anche se non ho più rapporti diretti da un mesetto circa. Questo non cambia il pensiero che ho della vicenda. Non è razzismo. Udine non è razzista. Se vedono un ragazzo di colore non gli fanno buh buh in strada ma lo fermano e gli offrono il caffè perché la domenica indossa la maglia bianconera. C’è un gruppetto ad Udine che farà pagare tutti. Gli stessi che da anni cantano “odio Napoli” o “Vesuvio lavali con il fuoco” quando il loro vero Re era napoletano: Antonio Di Natale. Lui segnava e faceva volare la squadra in zona champions e il gruppetto insultava i napoletani. Per poi andare tutti a mangiare all’Ancona 2, noto ristorante di Udine dove Vincenzo e gli altri parlano una sola lingua; e non è il friulano. La contraddizione anche sabato: fare i cori a Maignan quando poi inciti i tuoi calciatori da un decennio che sono di colore e di ogni etnia significa che non sei coerente. L’Udinese è la squadra con più stranieri da sempre, per questo la tifoseria può fare tutto tranne che insultare un avversario per la provenienza e per il colore della pelle. Udine non è razzista e dispiace che pagheranno tutti per colpa di 50", spiega l'ex direttore della comunicazione dell'Udinese.

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