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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Le Figaro e il reportage delle polemiche su Napoli: "Città fatiscente e soffocata dai debiti"

La giornalista del quotidiano ha definito il capoluogo "Terzo mondo d'Europa", sottolineandone l'immobilismo ed il degrado. Si tratta di un articolo venuto alla ribalta solo ora ma precedente le elezioni. E infatti spiega: "Le elite napoletane aspettano Manfredi come il Messia"

È esplosa con un certo ritardo, a Napoli, la polemica sull'articolo del quotidiano francese Le Figaro a proposito della città partenopea. Un reportage che risale a pochissimo prima delle elezioni (primo ottobre scorso) e che - tra le altre cose - la definisce "Terzo mondo d'Europa".
È proprio sulla città prima della tornata elettorale che si concentra il giornale transalpino. Valèrie Segond, la giornalista, parla di un Manfredi atteso dalle "elite napoletane come il Messia", che possa riportare alla normalità un luogo "fatiscente e soffocato dai propri debiti".

Ai francesi Napoli piace e molto, ed è furba l'attenzione del quotidiano a quella che esso stesso definisce "città di riferimento per tanti francesi che ci vivono e la scelgono per i propri viaggi". La Segond sa di poter contare su di una platea attenta e ampia, e preme sull'acceleratore del giudizio e un po' del luogo comune (nel male ma anche nel bene): "Napoli è il terzo mondo d’Europa",  "mentre tutte le città d’Europa si trasformano, resta arroccata ai suoi cliché, che sono anche il suo fascino". E ancora - senza però approfondirne le ragioni: "È sommersa dai debiti e ha il più alto debito pro capite in Italia".

Il quotidiano transalpino poi si mostra attento alla carenza dei servizi, trasporto pubblico in primis, e sottolinea anche degli aspetti positivi, come la vita culturale vivace (puntando però soprattutto agli aspetti di interesse turistico), e la presenza di poli d'eccellenza, come l'Apple Academy di San Giovanni a Teduccio e la Tecno alla Riviera di Chiaia, "una società per il monitoraggio a distanza dell’impatto ambientale dei grandi siti".

La polemica e Toni Servillo

Ieri è stato Toni Servillo, parlando in conferenza stampa per la presentazione in anteprima del film di Paolo Sorrentino 'È stata la mano di Dio', a rispondere al giornale francese. "Non solo amandola profondamente, ma anche ritenendomi in debito costante nei confronti di quella è che l'eredità che ci consegna soprattutto nelle arti, fa sì che uno si augura per questa città sempre il meglio", sono state le sue parole. "Io - ha sottolineato ancora l'attore - non saprei vivere in nessun'altra parte del mondo. Amo, quindi, profondamente questo 'terzo mondo'".

Servillo ha concluso spiegando di avere "fortunatamente, tre film in sala di tre grandi autori campani, quindi mi sembra che il bilancio di questa città sia molto buono". Il riferimento è a 'Qui rido io' di Mario Martone, 'Ariaferma' di Leonardo Di Costanzo e 'È stata la mano di Dio' appunto di Sorrentino.

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