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Venerdì 17, anno bisesto e lockdown: non è vero, ma...

Domani si verificherà una congiuntura molto particolare: sarà venerdì 17 di un anno bisestile. E siamo in pieno lockdown

In Italia, e a Napoli in particolare, è diffusa praticamente da sempre la eptacaidecafobia: la paura tanto irrazionale quanto grande del numero 17, tra l'altro giorno in cui ebbe inizio il diluvio universale.

La paura diventa terrore se poi sul calendario si trova in abbinamento con il venerdì, giorno ritenuto funesto a prescindere perché quello in cui morì Gesù.

Quando il venerdì 17 capita in un anno bisestile, ce n'è quindi abbastanza per il panico. Pare che l'antipatia per l'anno bisestile risalga ai romani: il giorno in più si aggiungeva al mese di febbraio, tradizionalmente dedicato ai defunti. Di sicuro, comunque, nel XV secolo tale Michele Savonarola  - nonno del più noto Giacomo - medico e scienziato scrisse un trattato in cui spiegava che gli anni bisestili sono portatori di epidemie e non fanno bene al bestiame.

Cosa fare quindi?

Basta guardare oltre i confini del nostro territorio per scoprire che

- gli anglosassoni aspettano con ansia gli anni bisestili perché sono ritenuti i più fortunati in assoluto

- secondo la Cabbala, il 17 è tra i numeri più propizi: è infatti il risultato della somma del valore numerico delle lettere ebraiche têt (9) + waw (6) + bêth (2), che lette nell'ordine danno la parola tôv "buono, bene"

- venerdì, infine, apre la strada al sabato e alla domenica, e quindi significa svago e riposo.

Se non fosse sufficiente a convincervi, in ossequio al principio del "non è vero ma ci credo", a Napoli non mancano le armi per contrastare la congiuntura che si verificherà domani: basterà infatti impugnare uno o più classici curnicielli per allontanare qualsiasi negatività. Ricordate che il corno, però, dovrà essere regalato, ben appuntito, cavo all'interno, rigido, a forma sinusoidale e, ovviamente, rosso.

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