Scavi di Pompei, Franceschini e Cretu in visita: proteste all'ingresso
Il ministro e la commissaria Ue alle Politiche regionali hanno fatto il punto sui lavori del Grande Progetto di riqualificazione
Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, insieme alla commissaria Ue alle Politiche regionali Corina Cretu, sono stati oggi in visita agli Scavi di Pompei. A guidarli, il soprintendente Massimo Osanna e il direttore generale del Grande Progetto Pompei Luigi Curatoli.
Dopo aver fatto numerose tappe nell'area, tra cui il Teatro Piccolo, la Domus Efebo, la Casa dei Casti Amanti e la Casa di Sirico, i diversi rappresentanti istituzionali hanno riferito in conferenza stampa dello stato di avanzamento del Grande Progetto Pompei, l'opera di riqualificazione degli scavi finanziata dall'Unione Europea.
“Il Grande Progetto Pompei è diventato un esempio da seguire, potete essere fieri di voi”, è stato il commento di Corina Cretu. Che ha aggiunto: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Volevamo raggiungere un numero di visitatori maggiore rispetto al periodo prima dei danni, e siamo arrivati a 3 milioni, ce l'abbiamo fatta”. Anche il soprintendente ha sottolineato un +10% di visitatori nell'ultimo anno. Inoltre, Dario Franceschini ha esaltato il lavoro svolto e mostrato una lettera della commissaria Ue che sblocca ulteriori fondi. “Sì, siamo orgogliosi di tutto questo”, ha spiegato l'esponente del governo Gentiloni.
GRANDE PROGETTO POMPEI, IL "PORTALE DELLA TRASPARENZA"
Foto Ansa
LO STATO DEI LAVORI - Del progetto, nel dettaglio, ha parlato il generale Curatoli. “Ad oggi dei 34 interventi transitati nella seconda fase, 17 ne sono terminati, 4 in attesa di avvio, 13 in corso di esecuzione. La seconda fase è cominciata il primo gennaio; 62 milioni di euro è il totale della spesa. Entro il 31 dicembre 2018 contiamo di concludere tutti i 76 progetti previsti”.
LA PROTESTA DEI LAVORATORI – Intanto a due passi dagli scavi si è svolta una protesta dei lavoratori. A manifestare i coordinamenti nazionali per i beni culturali dei sindacati Unsa e Flp. “Siamo qui per salvaguardare il sito di Pompei – recitavano i loro volantini, in italiano ed inglese – siamo qui a tutelare la salute dei lavoratori”. Sull'area, di 66 ettari, vigilano soltanto 23 operatori. l segretario generale Unsa Massimo Battaglia: “Chiediamo di rivedere il blocco del turn over, ma per ora nessuna risposta”.