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Riscaldamento globale, a Napoli si muore (letteralmente) di caldo: +26% di decessi a luglio

Sei bollini rossi, 21 bollini gialli, in città è stata un'estate preoccupantemente sopra la media stagionale (+2.5 gradi). I dati elaborati da Legambiente e diffusi alla vigilia dello sciopero globale per il clima

Otto eventi climatici estremi di cui due tra Napoli e provincia, tre nel Salernitano, ed uno in ciascuna altra provincia della Campania tra Avellino, Benevento e Caserta. Sono quelli registrati dall'inizio dell'anno a oggi dall'Osservatorio Città Clima curato da Legambiente. Si tratta di sei episodi di precipitazioni intense e due episodi di raffiche di vento oltre la norma.

L'associazione ambientalista, alla vigilia dello sciopero globale per il clima che ci sarà domani 23 settembre (a Napoli come in tutto il resto del mondo), riporta anche un altro preoccupante dato legato al riscaldamento globale: elaborando i dati del report del Sistema HHWW e della sorveglianza della mortalità associata alle ondate di calore (fonte Ministero della Salute), emerge che nello scorso luglio "l'eccesso di mortalità a Napoli è stato del 26% ed ha interessato tutte le classi con età superiore a 65 anni".

Nello stesso mese il capoluogo partenopeo ha registrato addirittura 6 giornate da bollino rosso (caldo intenso) e 10 da bollino giallo, con una temperatura superiore alla media di periodo di circa 2.5°C; mentre durante i primi 15 giorni di agosto la mortalità è stata superiore all'atteso del 19%, con ulteriori 11 giornate da bollino giallo.

La presidente regionale di Legambiente: "Non c'è più tempo da perdere"

Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, spiega la situazione in tutta la sua gravità. "Non c'è più tempo da perdere - sono le sue parole - le estati torride potrebbero essere sempre più frequenti nei prossimi anni come ci raccontano gli scienziati. Le ondate di caldo possono essere mortali, soprattutto per le persone più vulnerabili come neonati, anziani e soggetti con malattie croniche. Servono da subito strategie politiche coerenti per combattere il climate change a partire dall'aggiornare e approvare entro fine anno il piano nazionale di adattamento alla crisi climatica, in stand by dal 2018, praticare serie politiche territoriali di prevenzione del rischio idrogeologico, con una legge nazionale contro il consumo di suolo e interventi di delocalizzazione".

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