rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Scampia / Via Monte Rosa

Gridas a rischio sgombero: "In due anni il Comune non ha fatto nulla"

Da 14 anni, il centro culturale di Scampia affronta una battaglia legale contro l'Acer. Lettera aperta al sindaco Manfredi

Resta appeso a un filo il destino del Gridas, lo storico centro culturale di Scampia che realizza, tra le altre cose, il carnevale più atteso della città di Napoli. Sul capo degli attivisti, pende un decreto di sgombero, nato da un pasticcio burocratico. A un anno dall'inizio del processo d'appello e a due anni dall'insediamento del sindaco Gaetano Manfredi, che pure in un'intervista aveva dichiarato la volontà di salvarlo a ogni costo, il futuro appare tutt'altro che roseo. "Dal suo insediamento non abbiamo mai incontrato il sindaco" afferma Mirella La Magna, responsabile dell'associazione culturale Gridas.

La battaglia legale è nata nel 2010. A reclamare la proprietà dell'immobile fu l'attuale Acer, ex Iacp. Non perché l'ente fosse realmente interessato all'edificio diroccato di via Monte Rosa, ma per giustifica il mancato introito con la Corte dei Conti. Sia l'Amministrazione Iervolino che quella de Magistris, a parole, hanno difeso il centro senza però fare mai alcun passo per l'acquisizione dei locali. E così, da due anni, sta proseguendo la Giunta Manfredi. Nel 2013 il Gridas vinse il processo, ma i dirigenti dell'Acer intentarono anche una causa civile che ha portato alla sentenza di sgombero. 

Mirella La Magna ha scritto e inviato al sindaco una lettera aperta, di cui pubblichiamo un ampio stralcio: "Il Gridas conta 42 anni di resistenza e impegno civile. Il 18 ottobre 2022 si svolgeva la prima udienza del processo d’appello, che fu aggiornata poi al 7 febbraio 2023. Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, sotto nostra pressante richiesta, ottenemmo finalmente un incontro al Comune con l’assessore al Patrimonio, Pier Paolo Baretta, dal quale apprendemmo che il Comune aveva individuato un immobile per la permuta con l’Acer. Arriva il 7 febbraio. Nell’udienza al processo d’appello il nostro ricorso viene accettato come pure la sospensiva dell’efficacia esecutiva della sentenza contro il Gridas e rinviata la precisazione delle conclusioni all’udienza del 5 marzo 2024".

Poi, si rivolge direttamente a Manfredi: "Nonostante le Sue rassicurazioni, signor Sindaco, non mi risulta che in questi ultimi mesi si sia fatto alcunché per evitare una conclusione della vicenda giudiziaria che nuocerebbe non solo a noi, come associazione, ma sicuramente alla comunità intera di cui facciamo parte.
Quando si parla di “modello Scampia”, sappiamo tutti che questo titolo ce lo siamo guadagnato per la nostra costanza, coerenza, resistenza, determinazione e soprattutto per la capacità associativa di fare rete, di non esaurire la nostra presenza in una sterile accusa di “quello che non va”, invocando l’intervento “dall’alto” a sanare i mali che una nascita sbagliata di questo enorme quartiere popolare concepito come quartiere dormitorio e il successivo abbandono quasi trentennale da parte dello stato avevano condannato a piazza di spaccio più grande d’Europa. Se siamo riusciti a diventarlo, a dispetto delle fiction che continuano a concentrare nelle nostre strade e nei nostri palazzoni e soprattutto nel medesimo tempo le vicende criminali dei loro episodi, è perché non siamo andati via [...] Per tutto questo, signor Sindaco, Le chiedo di tradurre il suo pensiero benevolo nei nostri confronti in qualcosa di concreto, per esempio il famoso tavolo tecnico tra Comune e Acer, tante volte promesso e sempre slittato in cui si approntasse uno scambio reale di immobili, che ci mettesse finalmente al riparo da speculazioni lontane dal nostro modo di pensare e di agire".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gridas a rischio sgombero: "In due anni il Comune non ha fatto nulla"

NapoliToday è in caricamento