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Sgombero Gridas, Manfredi: "Vogliamo salvarlo"

Una sentenza del tribunale impone al centro culturale di lasciare la storica sede perché di proprietà dell'Acer, ex Iacp. Il sindaco di Napoli: "Questione complessa, cerchiamo una soluzione"

L'ombra dello sgombero continua ad aleggiare sul Gridas di Scampia. Il centro culturale è stato raggiunto da una sentenza del Tribunale, al termine di un lungo iter legale, che impone di lasciare la storica sede perché di proprietà dell'ex Istituto autonomo case popolari, oggi Acer, società partecipata della Regione Campania che si occupa di edilizia popolare. 

Sollecitato da NapoliToday, sul tema è intervenuto anche il sindaco di Napoli, cui i responsabili del Gridas si erano rivolti senza avere risposta: "E' una realtà importante e storica che vogliamo contribuire a fare in modo che continui a vivere. Oggi, però, è impossibile dare a titolo gratuito un immobile. Questo è quanto emerso dalla lunga querelle che c'è stata tra la proprietà pubblica e il Gridas sull'uso di quell'edificio. Noi abbiamo dato disponibilità a poter contribuire a risolvere questo problema, chiaramente va trovata la forma giuridica giusta che consenta di risolverlo. Dal punto di vista del contenuto io ritengo che il Gridas sia una realtà importante e quindi bisogna fare di tutto perché continui la propria attività".

Il Gridas è nato nel 1981. Famoso per il suo carnevale, ha messo in campo azioni sociali ed educative nella periferia Nord di Napoli, oltre a essere diventato casa per diverse realtà associative del territorio. La battaglia legale con Acer va avanti da oltre un decennio. Essendo una società partecipata della Regione, il Comune non ha diretta responsabilità. Sia l'amministrazione Iervolino che quella de Magistris hanno tentato di assumere la proprietà dell'immobile di via Monte Rosa, non riuscendoci per intoppi catastali.

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