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Maurizio Estate: 27 anni dall'omicidio di un piccolo grande eroe

Davide Estate: "Napoli non è la città della camorra, ma dei piccoli eroi silenti. Lo stiamo vedendo in questi giorni di emergenza per l'epidemia di Covid"

E' il 17 maggio del 1993 quando a vico Vetriera, a Chiaia, due balordi in moto provano a fare uno scippo. Il colpo non va a segno perché interviene un ragazzo, mettendo in fuga i delinquenti: si chiama Maurizio Estate e stava lavorando lì vicino, nell'autolavaggio a conduzione familiare del padre. La vendetta degli scippatori non si fa attendere. Dopo una manciata di ore, due sicari sparano contro Maurizio che paga con la vita il suo no all'indifferenza e il suo essere per la legalità.

Da quell'omicidio sono passati 27 lunghi anni. "Questo 17 maggio ha un sapore diverso, non soltanto per tutto ciò che stiamo vivendo ma anche perché Maurizio avrebbe compiuto già da qualche giorno i suoi 50 anni, una tappa importante, in cui si comincia a tracciare un bilancio della propria vita - dice a NapoliToday il cugino di Maurizio, Davide Estate - Se potessi, gli direi: Maurizio puoi essere orgoglioso hai costruito tanto. Il tuo esempio è servito ad aprire molti cuori, il tuo gesto riscatta Napoli tutta. In questi giorni difficili, nei tanti Napoletani che si sono mossi per aiutare chi era in difficoltà e chi era ammalato ho visto lo stesso altruismo e il dono di sé di Maurizio. Ecco in qualche modo rappresentano Maurizio e non c'è commemorazione più bella di dimostrare che Napoli non è la città della camorra, ma la città di tanti piccoli eroi silenti".

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