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Cucina d'autore a Chiaia: le sorprese del Profeta

Ne La locanda del Profeta, a pochi passi dalla Riviera di Chiaia, un menù sorprendente, con piatti decisamente inediti e innovativi per la nostra città

Al ristorante si va per mangiare bene e in buona quantità, essere serviti con perizia e simpatia ed emozionarsi per la scoperta o la riscoperta dei  sapori. Bisogna quindi uscirne con il desiderio di tornare. Questo è quello che accade per La locanda del Profeta, gioiellino di buon gusto (in ogni senso) nel cuore di Chiaia, a pochi passi dalla Riviera e da Piazza dei Martiri, a vico Satriano. 

Il Profeta de La locanda

In una cucina organizzata come e meglio di un laboratorio, con strumentazioni all'avangiardia calibrate sui desideri dello chef che è consulente di alcuni dei più importanti marchi di apparecchiature per uso professionale (forni, abbattitori, cooker a bassa temperatura), regna Simone Profeta.

La simpatia rivela subito le origini napoletane di questo giovane chef che vanta già una solida esperienza. E Napoli - ci spiega - è la città dove ha scelto di stare e restare. "Napoletana",  nel senso di generosa e saporita, risulta anche la sua cucina con la proposta di piatti che nascono da studio e selezione meticolosa delle materie prime, enorme competenza e padronanza delle tecniche di cottura, compresa quella non semplice della bassa temperatura, e non ultima la sincera passione per il buono.

La locanda del Profeta (Foto A. De Cristofaro - NapoliToday)

Decisamente refrattario ai dettami delle mode, che in fatto di food portano a piatti tanto simili da risultare standardizzati, Simone Profeta propone un menù sorprendente, che non troverete in nessun altro locale di Napoli. 

Il menù del Profeta: estro e colpi di genio

Ne La locanda del Profeta a colpire non è solo il rapporto tra eccellente qualità e costo contenuto, ma anche gli ingredienti: ad iniziare dal tartufo (profumato, selezionato lungo la Penisola con non comune competenza), passando per il foie gras cotto con impareggiabile perizia: croccante all'esterno, morbidissimo all'interno, in tavola a perfetta temperatura, con la geniale intuizione del letto di hummus, olio evo e rosmarino fresco. 

Per chi vuole restare nel solco della tradizione, spettacolare lo "Scarpariello" con pomodorino e parigiano mentre in zona è più che rinomata la Genovese cotta con attenzione da alchimista. Non mancano i frutti di mare e il pesce, ovviamente freschissimo, e i crudi. Circa 3 centinaia le etichette nella lista dei vini  

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