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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, a chi è stato davvero somministrato il vaccino: i dati in Campania e nel resto d'Italia

In Campania il 69% delle dosi è stato destinato al personale sanitario, il 3% agli ospiti delle Rsa e il 28% al personale non sanitario (in linea con le medie nazionali). Ma c'è chi ha fatto molto peggio

La campagna vaccinale ha subito un brusco rallentamento a causa dei ritardi nelle consegne dei vaccini Pfizer in Italia e per la lunga attesa riservata dall'Ema ad Astrazeneca (che ha comunque annunciato una riduzione del 60% delle forniture nel primo trimestre nell'Ue). 

"Con queste disponibilità – puntualizza Cartabellotta del Gimbe – solo il 14% della popolazione (circa 8,278 milioni di persone) potrà completare le due dosi del ciclo vaccinale, ma non prima della metà o addirittura della fine di aprile, ovviamente previa autorizzazione condizionata del vaccino di AstraZeneca che potrebbe essere soggetto a limitazioni per i soggetti di età ≥55 anni con conseguente necessità di rivedere le priorità del piano vaccinale. Inoltre, occorrerà una notevole reattività della macchina organizzativa, visto che la maggior parte delle dosi non arriverà prima di metà febbraio".

Vaccini: la situazione in Campania

In Campania sono 147734 le dosi di vaccino somministrate su 173695 (pari all'85%). Per quanto concerne la distribuzione regionale si rilevano notevoli differenze difficilmente spiegabili solo sulla base dei criteri verosimilmente utilizzati in questa prima fase per la consegna (n° operatori sanitari e socio-sanitari, n° personale e ospiti RSA). Vincenzo De Luca a tal riguardo ha più volte contestato le modalità di distribuzione lamentando una disparità di trattamento per la Campania rispetto alle regioni del Nord, spiegando che se la quantità di vaccini sarà questa, prima del 2022 non sarà completata la copertura vaccinale nella nostra regione.

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A chi è stato somministrato realmente il vaccino

Al 27 gennaio hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 270.269 persone (0,45% della popolazione italiana), con marcate differenze regionali: dallo 0,16% della Calabria allo 0,70% del Lazio. In Campania siamo allo 0,47%. 

Per quanto concerne invece a chi è stato realmente somministrato il vaccino, secondo i dati del Gimbe, in Campania il 69% è stato inoculato al personale sanitario, il 3% agli ospiti delle Rsa e il 28% al personale non sanitario. Il dato emerso è sostanzialmente in media con quanto accaduto nel resto d'Italia, ad accezione di alcune regioni del Nord Italia, che registrano somministrazioni del vaccino agli operatori sanitari in taluni casi anche inferiore al 40%. "Se da un lato una parte del personale non sanitario risulta essenziale per il funzionamento di ospedali ed altre strutture sanitarie – spiega il Presidente Cartabellotta – dall’altro i numeri riportati dal Piano vaccinale per operatori sanitari e socio sanitari (1.404.037) corrispondono a tutti gli iscritti agli albi professionali, più gli operatori socio-sanitari: questo evidenzia una discrepanza tra numeri previsti dal Piano e le diverse policy vaccinali attuate dalle Regioni. In altre parole, se la categoria “operatori sanitari e socio sanitari” deve includere tutto il personale che lavora negli ospedali a qualsiasi titolo – dato richiesto alle Regioni dal Commissario Arcuri lo scorso 17 novembre –  le dosi previste dal Piano vaccinale non sono sufficienti perché rimangono esclusi tutti i professionisti sanitari che non lavorano presso strutture pubbliche".

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