“La puntata di Ulisse su Napoli? Una pizza senza sapore”
Mentre molti, tra cui il sindaco di Napoli, hanno apprezzato il lavoro di Alberto Angela e collaboratori, il Fatto Quotidiano muove delle critiche
“Una puntata-cartolina”: è così che Stefano Balassone, sul Fatto Quotidiano, definisce l'appuntamento dello scorso sabato di Ulisse – la trasmissione condotta da Alberto Angela – incentrato su Napoli.
In città Ulisse è piaciuta molto e più o meno a tutti, al punto che – dopo aver persino incassato i complimenti del sindaco Luigi de Magistris su facebook – Angela ha ringraziato “napoletani e amanti di Napoli” per l'affetto dimostratogli. Eppure, il giornalista del Fatto Quotidiano non è convinto della qualità di quanto è andato in onda.
“Tutto rimaneva in superficie – spiega Balassone – nessuno sforzo è stato fatto per comprendere la complessità della città: uno sforzo che la tv di servizio pubblico dovrebbe fare per 'educare, divertire, informare'”. Come spiegato dal giornalista, il meglio di Napoli c'era tutto: dal Cristo velato alle splendide vedute di San Martino e Posillipo, la Napoli sotterranea, la metro dell'arte, la pizza.
Ma manca, per il Fatto Quotidiano, qualcosa. C'è “l’oggetto-Napoli” ma manca “la Napoli-soggetto”, del quale per Balassone “solo Roberto Saviano con Gomorra” ne “ha restituito alcuni tratti, i più legati alle bande 'glocal' come le abbiamo ritrovate nella serie televisiva trasmessa da Sky”. Il giornalista non si riferisce alla camorra però. Manca “il ceto medio commerciale e impiegatizio, il mondo dei professionisti e delle imprese, la (diciamo) borghesia sempre a caccia di stipendi e quella che non dipende dalla spesa pubblica. E gli artisti e i guitti”.
“Quanto il tutto contribuisce a fare di Napoli un ammasso di diamanti e carboni (fatti peraltro della stessa materia)?”, si chiede Balassoni. Domande da inchiesta socioeconomica e non proprio da "Ulisse", che però a suo parere “darebbero sostanza” ad un servizio pubblico che altrimenti si riduce “a una pizza senza sapore”.