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Cronaca Pompei

Scavi di Pompei, Franceschini: “Non è normale il comportamento dei sindacati”

Il ministro, in occasione della pubblicazione di un bando per 30 nuovi vigilantes, è tornato sull'episodio dell'assemblea sindacale svoltasi mentre i turisti erano in fila per entrare. Intanto incontro tra lavoratori e soprintendenza

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini è intervenuto stamane a proposito della situazione degli scavi di Pompei, in occasione della pubblicazione del bando per reclutare 30 nuovi addetti alla vigilanza. “Per mia cultura ho grande rispetto dei diritti sindacali, e ho anche apprezzato molto le dichiarazioni dei leader nazionali dei sindacati, che hanno dimostrato disponibilità ed apertura – ha spiegato il ministro – Ma non posso non dire che c'è qualcosa che non funziona se si tiene chiuso un sito come Pompei per un'assemblea sindacale e si tengono sotto il sole ad aspettare migliaia di turisti. Non è normale”.

Intanto i sindacati, proprio sui temi dibattute nelle assemblee al centro della polemica, hanno incontrato stamane il soprintendente Massimo Osanna. Sul tavolo il ritardo in pagamenti, la riorganizzazione del lavoro, i compensi aggiuntivi, e la proposta di ridistribuire i funzionari per territorio, così da affiancare ai direttori degli scavi funzionari architetti e archeologi.

“Ha ragione il ministro Franceschini a sostenere che a Pompei qualcosa non funziona – hanno commentato a margine della giornata i segretari generali di Cgil e Fillea Campania, Franco Tavella e Giovanni Sannino – La prima riguarda alcune iniziative sindacali, dalle quali come Cgil abbiamo preso le distanze”.

“La seconda, che il ministro non ha ricordato nel corso della sua visita agli Scavi – proseguono i sindacalisti – è il totale stato di abbandono nel quale versa il sito archeologico”. “Dall'aprile del 2012 ad oggi – ricordano Tavella e Sannino – solo quattro cantieri su 39 sono stati aperti, e l'unico completato, che riguarda la domus del Criptoportico, si è subito presentato in pessime condizioni per il meccanismo del massimo ribasso con cui è stato affidato l'appalto”.

“Inoltre – concludono Tavella e Sannino – sono state disattese tutte le aspettative occupazionali legate al Grande Progetto: i lavoratori impegnati nei quattro cantieri si possono contare sulle dita di una mano”. Per giovedi 3 luglio alle 12 i due sindacati hanno indetto una conferenza stampa sulla questione.

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