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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Barra

Imprenditore riapre attività dopo diverse rapine: "Dallo Stato risposte concrete. Serve Decreto Barra"

Gianni Forte, a meno di un mese, torna sui suoi passi

“Avevo promesso la riapertura in caso di una riposta immediata dello Stato. E la riposta c’è stata. La presenza, oggi, delle istituzioni, testimonia la volontà di essere concretamente al fianco degli imprenditori. E’ un primo importante passo lunga la strada della riappropriazione di spazi e del recupero di un territorio abbandonato da anni”.

Questo è quanto ha dichiarato Gianni Forte, in occasione della riapertura del punto gioco in via Luigi Volpicella, nel quartiere Barra. L'imprenditore aveva deciso di chiudere la sua attività dopo una escalation di rapine ai danni di diversi suoi negozi. Alla riapertura sono stati presenti numerosi esponenti dello Stato. “Per quanto riguarda la procura il nostro impegno è concreto e totale”, ha detto il procuratore aggiunto di Napoli Antonio Ricci.

"Un momento di primavera"

Per il prefetto Michele di Bari “oggi è un momento di primavera” perché la riapertura dell’attività “significa che lo Stato e le sue articolazioni hanno fornito una risposta adeguata tale da creare un grande affidamento nei confronti delle forze di polizia, dello Stato, della magistratura”. “Questa apertura deve essere un esempio per tutti perché si possa sempre andare avanti, questa apertura deve essere contagiosa per altri imprenditori che subiscono la stessa sorte”, ha aggiunto. 

Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli, ha assicurato, anche a nome del sindaco Gaetano Manfredi che “non ti lasceremo solo” e ha promesso un impegno costante per il territorio: “La vera sfida, adesso, è quella della continuità. E vinceremo questa sfida. Io ho deciso di impegnarmi pubblicamente affinché i giovani di questa città non vadano via”. 

Il magistrato e consigliere comunale di Napoli Catello Maresca ha annunciato che presenterà in Consiglio la proposta di istituire la giornata contro la camorra e ha sottolineato la necessità di investire in prevenzione e nel coinvolgimento della collettività. “La paura è normale, il coraggio deve essere collettivo. Siamo tanti, dovremmo essere ancora di più”, ha detto Maresca.

"Salviamo la periferia orientale"

Al fianco di Gianni Forte anche l’Unione industriali di Napoli, rappresentata da Guido Bourelly, amministratore delegato del gruppo Bourelly e presidente del Gruppo piccola industria di Unione industriale di Napoli: “Siamo vicini a Gianni e saremo vicini a tutti gli imprenditori che come Gianni si battono per fare impresa in sicurezza. Ciò di cui i territori di periferia hanno bisogno sono soprattutto gli investimenti: accanto alle imprese, alle attività, va creato un tessuto economico vivace, florido, altrimenti ogni singola attività finirà con il ritrovarsi in un isolamento pericoloso e dannoso”. 

L’ex senatore Sandro Ruotolo, tra i fondatori del comitato Disarmiamo Napoli, ha sottolineato l’importanza di creare una rete tra società, politica e  istituzioni per salvare non solo il quartiere Barra ma tutta la periferia orientale, sulla quale il comitato ha da tempo posto grande attenzione. La Federazione antiracket ha aggiunto che “la strada giusta per creare antenne territoriali è organizzare associazioni territoriali nella lotta al racket”. 

"Serve un Decreto Barra"

Il deputato di Alleanza verdi sinistra Francesco Emilio Borrelli ha invece posto l’accento sull’assenza, in questa giornata di riapertura, della cittadinanza: “C’è un tessuto sociale completamente sgretolato - ha osservato -. Già in occasione della manifestazione di chiusura, altri esercenti, che pure hanno capito cosa stesse accadendo, sono rimasti lontani, distanti, senza partecipare a questa forte richiesta di sicurezza e legalità”. 

Proprio ai commercianti del territorio, Gianni Forte ha rivolto un pensiero: “La gente ha paura, i commercianti hanno paura. I commercianti si richiudono in se stessi, dobbiamo dare fiducia a queste persone, e si può dare fiducia solo intervenendo in maniera concreta, massiccia. Io chiedo un decreto Barra come accaduto per Caivano perché bisogna dare uomini e mezzi alle forze dell’ordine, bisogna presidiare il territorio, bisogna realizzare un piano di sviluppo sociale-economico. Serve un decreto Barra per riqualificare un territorio abbandonato a se stesso”

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