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Imprenditore chiude attività dopo due rapine: "Lo Stato mi ha lasciato solo"

Gianni Forte ha abbassato la saracinesca del suo centro scommesse a Barra. Appena un mese fa aveva organizzato una marcia per la legalità: "Non è cambiato nulla, Napoli Est è un territorio abbandonato"

Gianni Forte ha chiuso la saracinesca del suo centro scommesse di via Volpicella, a Barra, periferia Est di Napoli. Le due rapine subite nel giro di pochi giorni sono un colpo troppo duro da affrontare. Appena un mese fa, l'imprenditore aveva organizzato una marcia per la legalità in risposta a un'altra rapina subita in un'altra attività, un bar situato in via Repubbliche Marinare. A quella manifestazione parteciparono il sindaco Gaetano Manfredi, l'assessore comunale alla Sicurezza De Jesu, dirigenti delle forze dell'ordine e procuratori.

"Purtroppo non è cambiato nulla - racconta Forte - Napoli Est è un territorio abbandonato da decenni. I miei dipendenti sono terrorizzati. Sono costretto a chiudere, non ci sono le condizioni per andare avanti. Qui, lo stato ha perso. Ha vinto la criminalità". 

Il sospetto è che l'accanimento contro le attività di Gianni Forte siano anche una vendetta per il fatto che lui abbia denunciato l'accaduto in pubblico, chiedendo maggiore presidio del territorio: "Non faccio il poliziotto, ma il pensiero c'è - ammette - Anche perché pochi giorni fa ci fu una primo colpo tentato in centro scommesse del mio gruppo che non andò bene. Dopo 20 minuti gli stessi soggetti hanno preso di mira un'altra sala di mia proprietà. Non può essere un caso". 

Con lui, a chiudere la saracinesca, anche i dipendenti: "Ho avuto paura - afferma una giovane lavoratrice - dopo la rapina sono stata in preda a una crisi di panico". Le fa eco un collega: "Fa effetto che questi criminali si muovano senza alcun timore, come se fossero a casa loro". L'imprenditore non esclude la necessità di chiudere altre attività: "Se questi sono i presupposti, se lo Stato non è in grado di proteggerci, allora l'unica alternativa è chiudere". 

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