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Cronaca Scampia / Cupa Perillo

Muore folgorato a 22 anni e resta senza sepoltura per 13 giorni

L'incidente nel campo di Cupa Perillo. L'intervento dell'assessore ai cimiteri Santagada

Il cuore David Jovanovic ha smesso di battere il 29 febbraio scorso. Era "a casa", nel campo Rom di via Cupa Perillo, a Scampia, quando è entrato in contatto con dei cavi elettrici. Nessuno scampo per lui, nonostante la giovane età: aveva solo 22 anni.  All'ospedale di Giugliano in Campania è arrivato già privo di vita. Inutili tutti i tentativi di rianimarlo dei sanitari che hanno dovuto dichiararne il decesso. A gennaio, circa un mese prima, era rimasta vittima di un incidente identico una bimba di 7 anni nel campo Rom di Giugliano: anche in quell'occasione, nell'ospedale San Giuliano, i sanitari tentarono l'impossibile senza però riuscire a strapparla alla morte.

Dramma nel dramma, tra povertà e abbandono, il corpo di David da allora è rimasto senza sepoltura.

Da allora sono trascorse quasi 2 settimane. “Ieri sera sono stato messo a conoscenza della questione – ha spiegato l’assessore ai cimiteri Vincenzo Santagada - e mi sono immediatamente attivato affinché oggi stesso venissero espletate tutte le procedure per consentire di dare a questo ragazzo sfortunato una degna sepoltura presso il Cimitero della Pietà. In simili circostanze – ha aggiunto l’assessore – ogni criticità, anche se non imputabile direttamente al nostro ente, va superata con la massima urgenza”.

Resta l'amarezza per la vita distrutta e anche per le condizioni in cui continua a versare il campo Rom di Cupa Perillo, peraltro al centro di una delicata indagine che ha portato la Polizia a sgominare una banda che lì, tra la gente e a pochi passi da ben 2 plessi scolastici, accumulava e bruciava rifiuti di ogni genere, anche tossici.

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