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Cronaca Ercolano

Protesta nel cratere di Vesuvio: ecco come si difende il lavoro

Gli ex lavoratori socialmente utili di una cooperativa che si occupava della manutenzione dei sentieri del Parco nazionale hanno deciso di trascorrere la notte all'addiaccio

La protesta non accenna a rientrare. Attraverso delle funi, ieri pomeriggio, hanno ricevuto panini, qualche bottiglia d’acqua e soprattutto coperte. In sei hanno deciso per protesta di trascorrere la notte all’addiaccio, accampate in una tenda all’interno del cratere del Vesuvio. Si tratta di ex lavoratori socialmente utili di una cooperativa che si occupava della manutenzione dei sentieri del Parco nazionale. Insieme ad altri trenta operai, fino al 2008 sono stati impiegati nella «Vesuvio, Natura e Lavoro», una cooperativa che si occupava della manutenzione dell’area protetta.

Da anni, spiega Francesco Catalano del Mattino, chiedono a Regione ed Ente parco una soluzione per la stabilizzazione del loro posto di lavoro, ma da qualche mese hanno ricevuto anche lo smacco della revoca dell’assegno di mobilità assegnato dopo lo scioglimento della cooperativa.

Dopo varie manifestazioni a quota mille, ieri l'ennesima rivolta: accampati in una tenda montata a circa dieci metri di profondità gli ex operai sono tenuti costantemente sotto controllo dalla polizia e dai tecnici dei vigili del Fuoco: il timore, infatti, è che la roccia vulcanica sulla quale i manifestanti si sono insediati possa subire qualche improvviso smottamento. Poche decine di metri più in basso, c'erano tutti gli altri ex dipendenti della cooperativa e i loro familiari si sono riuniti in un presidio nei pressi della biglietteria del Gran Cono.

Stupore anche per gli oltre cento turisti che ieri hanno raggiunto il Gran Cono: nonostante le cattive condizioni del tempo, hanno cercato di fotografare la clamorosa protesta.

Protesta nel cratere del Vesuvio © Tm NewsInfophoto

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