Femminicidio di Anastasiia: l'ex potrebbe averla prima uccisa e poi data alle fiamme
Sarà l'autopsia a stabilire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Intanto si attende il gip per la decisione sulla convalida del fermo di Dmytro Trembach
Emergono nuovi terribili dettagli sulla morte di Anastasiia Bondarenko, avvenuta il 10 marzo scorso nell'appartamento in cui viveva, in vico I Sant’Antonio Abate 21, teatro di uno spaventoso incendio.
Nella serata di ieri è stato eseguito il decreto di fermo a carico di Dmytro Trembach, anch'egli cittadino ucraino, ed ex fidanzato della giovane mamma 23enne.
Come già emerso in serata, secondo gli inquirenti è lui che avrebbe appiccato le fiamme. La novità che filtra in queste ore è che l'uomo avrebbe prima picchiato a morte la ragazza, poi appiccato il rogo nel tentativo di far credere si trattasse di un incidente domestico. Sarà comunque l'autopsia, prevista in queste ore, a stabilire quale sia stata la causa della morte di Anastasiia.
Le indagini
Ad occuparsi delle indagini, di quello che si è rivelato come l'ennesimo femminicidio, sono i carabinieri della compagnia di Borgo Loreto, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Raffaello Falcone del pool reati contro le fasce deboli.
Secondo quanto raccolto dagli inquirenti c'era stata una lite nell'appartamento, quel giorno. Sono inoltre state trovate sul pavimento tracce di alcol non lontano dal corpo carbonizzato della vittima.
Tra le testimonianze raccolte e che chiariranno quanto accaduto c'è anche quella della coinquilina di Anastasiia, la donna che è riuscita a mettere in salvo oltre se stessa anche la figlia di 5 anni della vittima.
Si attende adesso la convalida del fermo di Trembach da parte del gip del tribunale di Napoli. L'uomo, una persona senza fissa occupazione, pare negli ultimi tempi fosse stato messo a distanza dalla 23enne. Decisa, con ogni probabilità, a voltare pagina della sua vita.