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Cronaca

Inchiesta Covid hospital, due nuovi nomi sul registro degli indagati

L'ipotesi di reato per Massimo Sibilio (Soresa) e Santo Zaffiro (Tecnomedical) è turbativa d'asta

Va avanti l'inchiesta della magistratura sugli appalti Covid, in particolare per quanto riguarda il filone degli ospedali modulari di Caserta, Salerno e Napoli. Ci sono due nuovi nomi iscritti nel registro degli indagati: si tratta di Massimo Sibilio, funzionario della Soresa (la centrale regionale per gli acquisti); e di Santo Zaffiro, imprenditore titolare della Tecnomedical (azienda che si occupa di dispositivi medici e attrezzature elettromedicali).

L'obiettivo degli inquirenti è fare luce su presunte irregolarità nelle gare d’appalto avvenute lo scorso anno, in piena emergenza sanitaria. Anche nei riguardi di Zaffiro e Sibilio l'ipotesi di reato è turbativa d'asta: i loro uffici e le loro abitazioni sono stati perquisiti dai carabinieri, con l'acquisizione da parte degli investigatori di computer e di altri dispositivi informatici.

Il funzionario Soresa ha fatto sapere di essere certo di riuscire a poter dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati, ed ha sottolineato di non conoscere l'imprenditore Santo Zaffiro.

Il punto sull'inchiesta appalti Covid

L'inchiesta

L'inchiesta sulla realizzazione degli ospedali modulari è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e delegata a un pool di sostituti: Antonello Ardituro, Simone De Roxas, Mariella Di Mauro e Henry John Woodcock. È solo di pochi giorni fa la notizia della proroga delle indagini preliminari per alcuni tra i primissimi indagati, come Luca Cascone (consigliere regionale vicino al governatore De Luca), Roberta Santaniello (dirigente dell’Ufficio di gabinetto della giunta regionale), e Italo Giulivo (a capo dell’Unità di crisi).

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