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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Beni confiscati, il 40 per cento dei Comuni non è trasparente

Solo il 60 per cento delle amministrazioni campane pubblica l'elenco delle strutture sottratte alla camorra

Sono 53 su 138, cioè il 38,4 per cento, i comuni campani destinatari di beni immobili confiscati alla camorra che ancora non pubblicano l’elenco sul proprio sito internet istituzionale come obbligherebbe il Codice Antimafia. La provincia più virtuosa è quella di Salerno, con una percentuale di comuni che pubblicano l’elenco che si attesta al 73 per cento, mentre Napoli si ferma al 63,3. Sette i comuni hanno raggiunto il punteggio pieno di 100/100: Napoli, Villa di Briano (Caserta), Pompei, Pozzuoli, e i centri salernitani Baronissi, Olevano sul Tusciano e San Cipriano Picentino.

La fotografia aggiornata è stata scattata da Libera Campania con la pubblicazione della seconda edizione del rapporto “RimanDATI Campania”, report sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali. Un passo avanti rispetto al 2021 c'è stato, passando da una percentuale di pubblicazione del 50,4 per cento a una del 61,6.

“È in Campania - commenta Riccardo Christian Falcone, responsabile beni confiscati Libera Campania - che l'esperienza di monitoraggio civico alla base di RimanDATI ha avuto una sua prima organica e strutturata sperimentazione sin dai primi mesi del 2020. Le risultanze di RimanDATI Campania 2022 dimostrano quanto il lavoro che abbiamo davanti sia ancora lungo e difficile. Ciò impone a tutti, istituzioni, cittadini e società civile organizzata, di assumersi meglio e di più la propria parte di responsabilità. Il nostro orizzonte resta la piena conoscibilità e fruibilità dei dati e delle informazioni sui beni confiscati come strumento di facilitazione dei processi di riutilizzo sociale"

In Campania, stando ai dati del portale OpenRe.g.i.o estratti il 15 aprile 2022, sono 2.656 i beni immobili confiscati. Il dato si riferisce agli immobili destinati, quelli cioè già trasferiti al patrimonio indisponibile dei comuni nei quali insistono. La distribuzione per province vede in testa la città metropolitana di Napoli con 1341 particelle confiscate e destinate.

Nel rapporto regionale presentato da Libera viene fotografata anche la capacità di risposta delle amministrazioni locali alle domande di accesso civico, con le quali, successivamente ad una prima ricognizione, è stata richiesto agli Enti locali di pubblicare o aggiornare gli elenchi. Sulle 138 domande inoltrate ai comuni, la risposta è arrivata solo in 50 casi. Ciò significa che il 64 per cento dei comuni cui è stata inviata la richiesta di pubblicazione o di aggiornamento dell’elenco non ha risposto, disattendendo in questo modo ad una precisa previsione normativa, secondo la quale gli Enti della Pubblica Amministrazione, interrogati dai cittadini con gli strumenti previsti dalla legge, hanno l’obbligo di rispondere entro trenta giorni.

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