Arresti tra i Sarno, minacciavano la moglie del boss pentito
Dopo il pentimento dell'ex boss Giuseppe Sarno, la moglie, Anna Emilia Montagna è stata vittima di pesanti intimidazioni da parte di esponenti della cosca e del figlio. Cinque uomini sono stati arrestati stamattina proprio con questa accusa
La donna è ritenuta responsabile del pentimento del marito e, per questo, era vittima di minacce di morte da parte dei fratelli e altri esponenti del clan, perfino da parte del figlio ventiduenne.
L'incubo della donna è iniziato quando il marito Giuseppe Sarno ha deciso di collaborare con la giustizia. Il pentimento ha provocato un autentico terremoto negli equilibri della criminalità organizzata napoletana, ed è frutto a sua volta di un' irreversibile rottura dei rapporti con i fratelli, con i quali per anni aveva condiviso le responsabilità di guida del clan di famiglia.
In seguito al pentimento dell'ex boss, alcuni suoi familiari e altri esponenti della cosca si sono recati più volte, a partire dal 6 luglio scorso, a casa della moglie, minacciandola di morte per indurre il marito a interrompere la collaborazione con la giustizia. Ad Anna Emilia Montagna sarebbe stato intimato, tra l'altro, di abbandonare il coniuge e la casa di famiglia nel caso in cui Giuseppe Sarno non avesse ritrattato quanto già detto ai magistrati. Ma a minacciare di morte la donna ci pensava anche il figlio ventiduenne Salvatore, detto 'Tore o' pazzò.
Quest'ultimo ha sin da subito intrapreso la 'carriera' del clan e quando alla famiglia è arrivata la notizia del pentimento, non ha tardato ad accusare la madre e perfino a dirle che sarebbe morta se non si fosse impegnata perché terminasse la collaborazione del padre con la giustizia. A casa della madre Salvatore ci andava molto spesso, accompagnato dagli zii e dai cugini: ai carabinieri non risulta comunque che la donna sia stata anche oggetto di violenze fisiche.