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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Cardarelli, lavoratori in stato di agitazione. I Sindacati: "Gravi criticità"

Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Ugl e Fsi inviano una lettera al Prefetto di Napoli in cui denunciano "lo stato di abbandono in cui versa l’Azienda Ospedaliera". Per il 14 marzo indetta assemblea generale

Le organizzazioni sindacali Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Ugl e Fsi hanno inviato una lettera al Prefetto di Napoli in cui hanno denunciato "lo stato di abbandono in cui versa l’Azienda Ospedaliera di rilievo Nazionale Cardarelli", la più grande del Meridione.

Le cause sono da ricercare in ragione di una politica sanitaria a dir poco carente. La deludente ed approssimativa gestione aggravata dalla diversità di idee tra il Commissario Straordinario e i due sub-Commissari ha raggiunto livelli non più accettabili con il verificarsi di situazioni paradossali che ledono i diritti dell’utenza, dei lavoratori e che fanno lievitare le spese di gestione senza produrre il benché minimo risultato: tutto è affidato al caso.” Si legge nella lettera.

“L’AORN Cardarelli dal 2006 ad oggi è passata da una dotazione organica di 4270 unità a poco più di 3000 dipendenti con una perdita secca del 30% della forza lavoro a fronte di una attività assistenziale notevolmente aumentata. E’ solo grazie al senso di appartenenza ed allo spirito di sacrificio di ciascuno se ,in questi ultimi anni, si è riusciti mediante il ricorso al lavoro straordinario, ad assicurare servizi decorosi e sufficientemente qualitativi.

L’applicazione della legge n. 161/2014, in vigore nel Comparto Sanità dal 25 novembre scorso, che impone di lavorare per non più di 13 ore giornaliere con un riposo di almeno 11 ore tra un turno e l’altro, fissando in un massimo di 48 le ore di lavoro settimanale, compreso lo straordinario, ha reso la situazione drammatica ed insostenibile con gli operatori al limite dello stress psico-fisico.

Per poter rispettare, infatti, tali parametri i lavoratori sono obbligati a turni massacranti con un esiguo organico che non riesce né potrebbe, assicurare una almeno sufficiente assistenza sanitaria. L’assenza totale di talune figure costringe ad un inaccettabile e barbaro demansionamento con immaginabili confusioni nei ruoli e nelle funzioni che si ripercuotono negativamente sui servizi erogati.

In tale contesto la Direzione Infermieristica unitamente alla Direzione di Presidio, con la complicità della Struttura Commissariale che fa finta di non sapere, si inventano cervellotiche deroghe alla legge (quasi fossero il Parlamento) disponendo, a macchia di leopardo, turni di lavoro prolungati sino alle 18 ore.

I sub-Commissari inviati dalla Struttura Regionale a dare man forte al Commissario Straordinario al fine di ristabilire un’organizzazione funzionale ai bisogni del malato non possono non sapere che questa non si raggiunge mediante Ordini di Servizio cervellotici e inconcludenti né attraverso accorpamenti di Reparti e la soppressione di alcuni Servizi ma unicamente attraverso l’ aumento della forza lavoro particolarmente nelle Aree di Emergenza-Urgenza ( P.S. , OBI, UTIC, Chirurgia d’urgenza, Terapie Intensive ,Unità di Radiologia etc., etc. ).

Una Organizzazione decorosa può essere soltanto traguardata mediante un Piano Straordinario di assunzioni ed attraverso il ripristino di corrette relazioni sindacali.

Allo stato mancano almeno 40 medici, 100 infermieri, 20 tecnici di Radiologia e più di 300 Operatori Socio Sanitari oltre ad altri profili.” Continua la lettera dei sindacati.

“Per questi motivi - dichiarano le Segreterie Provinciali ed Aziendali dei Sindacati firmatari - lunedì 14 marzo è stata indetta un'assemblea generale dei lavoratori e qualora proseguisse l'insostenibilità della situazione per i lavoratori e per gli assistiti arriveremo anche allo sciopero”.

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