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Domenica, 28 Aprile 2024
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Italiani al volante: quali sono le infrazioni più frequenti. La ricerca Anas

Presentata la Ricerca sulle abitudini degli italiani alla guida di ANAS, società del Polo Infrastrutture del Gruppo Ferrovie dello Stato

Cattive, cattivissime abitudini quelle degli italiani alla guida tra superficialità, ignoranza e assoluta mancanza di responsabilità. È il dato che emerge da un'indagine condotta per ANAS-società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane dall’Istituto CSA Research, su un campione di 4mila persone, per la terza edizione della “Ricerca sugli stili di guida” lungo strade e autostrade di competenza. Presentata in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, la ricerca rivela - come ha spiegato l’AD di Anas Aldo Isi - “Dati ancora preoccupanti sulla distrazione e l’uso del cellulare alla guida”.

Su 4mila intervistati, infatti, il 3,1% ha ammesso di aver girato un video con il cellulare mentre era alla guida del proprio veicolo e il 6,9% ha dichiarato di essere stato a bordo di un mezzo il cui conducente stava filmando con il cellulare. Il 10% degli italiani, dunque, mentre è al volante gira un video con il cellulare. Del 3,1% che ha ammesso di aver utilizzato il cellulare mentre guidava per fare riprese video, fanno parte in egual misura sia uomini sia donne, in una fascia d’età compresa tra i 24 e i 44 anni, con punte più elevate tra i 25 e i 34 anni. Per il 6,9% di utenti che ha sostenuto di essere stato a bordo mentre il guidatore filmava, la percentuale più elevata riguarda le donne tra i 25 e i 34 anni.

"Io guido meglio degli altri!"

Il voto che gli italiani danno a se stessi come guidatori è quasi 9, mentre il giudizio che hanno degli altri guidatori su strada è negativo e si attesta su una media di 5.4, quindi ben sotto la sufficienza. I due comportamenti più scorretti percepiti riguardano i limiti di velocità, che secondo gli intervistati vengono rispettati solo dal 40,3% degli altri guidatori, e l’uso del cellulare alla guida, solo nel 39,6% dei casi.

Cosa pensano gli automobilisti di sé

“Un dato significativo della ricerca – dice infatti Isi – è la percezione di sé mentre si è alla guida, di gran lunga superiore a quella che si ha degli altri. Il giudizio sui propri comportamenti al volante, in una scala da 1 a 10, raggiunge un gradimento medio prossimo al 9. La percezione degli automobilisti italiani è quindi che gran parte degli altri guidatori vadano troppo veloce e utilizzino il cellulare mentre sono al volante”.

Cosa pensano gli automobilisti degli altri

Freccia, cintura di sicurezza e seggiolini per bambini

Maglia nera per il distanziamento minimo non rispettato, su un totale di oltre 102 mila veicoli al giorno osservati lungo tre direttrici stradali in gestione ad Anas, nel 38,5% dei casi la distanza di sicurezza non è stata rispettata. Tra i comportamenti errati più diffusi, sia pure con un lieve miglioramento rispetto ai dati dello scorso anno, ci sono:

  • il mancato utilizzo degli indicatori di segnalazione cambio corsia sia per la manovra di sorpasso (50,9%) sia per la manovra di rientro (50,7%) sia per l’entrata da rampa (32,9%). Da un’analisi più dettagliata sul tipo di veicolo con cui si commette l’infrazione è emerso che i più indisciplinati sono i conducenti delle berline: oltre il 64% non usa le frecce né per manovra di sorpasso né per quella di rientro. Si tratta di una percentuale ben superiore alla media globale pari al 50%.
  • il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte del conducente (10,6%) e soprattutto dei passeggeri posteriori (72,6%);
  • il mancato uso dei seggiolini per i bambini (46,8%)
  • il mancato rispetto delle norme del codice della strada anche per quanto riguarda il superamento del limite di velocità nel 12,9% delle situazioni osservate su strada.

Perché si usa lo smartphone mentre si guida

Ma perché tanti adulti, pur comprendendo i rischi e conoscendo l'entità delle possibili conseguenze, continuano a realizzare video con gli smartphone mentre sono alla guida? La risposta la dà Paolo Crepet, psicologo e sociologo: “Emerge con particolare forza – spiega Crepet – la matrice adolescenziale alla base dei comportamenti della maggior parte dei guidatori italiani. Anche gli adulti sono incapaci di resistere all’irrefrenabile necessità di dover seguire sempre tutto nel momento in cui accade e desiderosi di partecipare in tempo reale agli eventi, anche mentre si è alla guida, anche se questo può determinare rischi altissimi per la propria sicurezza e quella degli altri.

Dobbiamo chiederci cosa porta un adulto a voler per forza rispondere ad un messaggio frivolo mentre guida sapendo che potrebbe benissimo farlo in un altro momento. La risposta è che in ognuno di noi c’è un aspetto fanciullesco, incurante di conseguenze e pericoli, su cui è assolutamente necessario lavorare ed intervenire soprattutto quando in gioco c’è la vita”.

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