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Domenica, 28 Aprile 2024
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Stop a baretti e ristoranti in centro: "Divieto di nuove aperture"

La delibera del Comune di Napoli impedirà, per i prossimi per tre anni, la nascita di nuovi esercizi commerciali per somministrazione di bevande e cibo nell'area Unesco: "Così salvaguardiamo la parte antica della città"

Stop a baretti e friggitorie per tre anni. Il Comune di Napoli lancia il piano di tutela per il centro storico. E' un tentativo di porre un freno alla smodata occupazione di suolo pubblico degli ultimi anni e alla trasformazione della parte più antica della città in un enorme fast food. Un pericolo denunciato diverse volte anche dalla redazione di NapoliToday. Per un periodo di tre anni non potranno essere aperte nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché di produzione, preparazione o vendita di prodotti alimentari nel perimetro dell'area Unesco e nelle buffer zone (fasce di rispetto).

Nello stesso perimetro, sempre per i prossimi tre anni, non sarà consentito l’ampliamento di queste attività già esistenti. "Obiettivo dell’Amministrazione comunale - si legge in una nota di Palazzo San Giacomo - è salvaguardare il centro storico in qualità di sito Unesco e quindi, in particolare, le aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico. Nel contempo, si punta a tutelare le attività tradizionali e la qualità di vita dei residenti. La misura è stata decisa d’intesa con la Regione Campania e in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli".

I contenuti del piano di tutela sono stati illustrati questa mattina nel corso di un incontro al quale  hanno preso parte il sindaco Gaetano Manfredi e l’assessore alle Attività produttive  e Turismo, Teresa Armato.
L’area interessata dal vincolo ha una superficie di 1,2 chilometri quadrati e al suo interno operano 1.555 delle 8.020 attività di food and beverage presenti su tutto il territorio comunale. Tra il 2019 e il 2022 il tasso di crescita di queste attività è stato del 10% e l’incremento maggiore ha riguardato la ristorazione con preparazione di cibi da asporto. 

Un'attenzione particolare viene dedicata dal piano di tutela a via San Gregorio Armeno. Qui il blocco triennale riguarderà tutte le attività che non rientrano tra quelle di produzione o vendita collegate alla lavorazione artigianale dei pastori. Il piano prevede alcune deroghe che consentono l’apertura di attività di somministrazione e vendita nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico, nelle mense o nei bar aziendali, nelle strutture ricettive alberghiere e all’interno di librerie, teatri, cinema e musei se in forma accessoria rispetto all’attività principale. Il divieto di ampliamento, invece, non si applica ai “locali storici’’, adibiti ad attività di artigianato, commercio e somministrazione.

Le strade coinvolte

Nel dettaglio, la delibera approvata dalla Giunta individua quali sono le strade da tutelare. piazza Municipio, via Santa Brigida e via Giuseppe Verdi; piazza Trieste e Trento; piazza Dante; via Port’Alba;
via Toledo intero asse da piazza Trieste e Trento sino a piazza Dante (compreso piazzetta Duca D’Aosta, piazzetta Matilde Serao, piazza Salvo D’Acquisto); piazza del Gesù; piazza Carità; piazza del Carmine. 

Si passa, poi, al centro antico. Il perimetro è individuato dalle seguenti strade: via Santa Maria di Costantinopoli, piazza Bellini, via S. Sebastiano; bia Benedetto Croce; piazza San Domenico Maggiore; piazzetta Nilo, largo Corpo di Napoli; via San Biagio dei Librai, via Duomo, via Foria, piazza Cavour; l’ambito si estende sino al corso Umberto I e all’incrocio con via Monteoliveto e Calata Trinità Maggiore e comprende l’intero asse di via Duomo. 

Anche Borgo orefici rientra nelle limitazioni nell'area racchiusa tra corso Umberto I, via Duomo, via Nuova Marina, via Porta di Massa. Stesso discorso per i Quartieri spagnoli, nell'area delimitata da via Toledo, vico D’Afflitto, via Speranzella, vico Conte di Mola, piazzetta Concordia, vico Concordia, via Nuova Santa Maria Ognibene, via Concezione a Montecalvario, via Toledo. 

Oltre all'emiciclo di piazza Plebiscito e arterie circostanti, la delibera coinvolge anche Chiaia, in particolare: via Alabardieri, vico Sospiri, via Ferrigni, via Belledonne, piazza Rodinò, via Cavallerizza a Chiaia, via Bisignano, via Fiorelli, via dei Mille, via Filangieri, Via S. Caterina, via Chiaia, piazza dei Martiri, via Calabritto, via Morelli, via Riviera di Chiaia sino all’imbocco della Galleria di Piedigrotta. 

Anche se lontano dal centro, non fa eccezione il Vomero: via Aniello Falcone, via Scarlatti, piazza Vanvitelli, piazza Fuga, via Enrico Alvino, via Merliani, via Luca Giordano, piazza degli Artisti, via Bernini, via Domenico Cimarosa da piazzetta Fuga all’incrocio con via Aniello Falcone.

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