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Spinaci contaminati: "L'origine della problematica potrebbe essere stata lo stramonio e non la mandragora"

L'audizione presso la Commissione regionale agricoltura: "Ingiustificata qualunque psicosi perchè i prodotti vegetali campani sono sicuri e benefici per la salute"

La Commissione regionale Agricoltura, presieduta da Francesco Emilio Borrelli, ha tenuto un’audizione sulla sicurezza dell’agro alimentare a seguito dei recenti casi di avvelenamento da mandragora nel napoletano.

Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, Gennaro Limone, il presidente dell’Osservatorio regionale sicurezza alimentare, il direttore dell’Orto Botanico di Napoli, le associazioni dei consumatori della Campania, le organizzazioni di categoria, i rappresentanti del Caan di Volla.

"Dalle analisi compiute è emerso che sicuramente l’avvelenamento è stato di origine vegetale”, ha spiegato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno Gennaro Limone, che ha aggiunto: “Si è trattato di una partita di spinaci contaminati provenienti da Avezzano, probabilmente da una coltura a campo aperto, di fronte al verificarsi di questo allarme, c’è stata un’importante reazione di filiera istituzionale per isolare la partita, ricostruire la sua catena distributiva e prevenire ulteriori casi. Ovviamente quanto avvenuto non compromette, per il futuro, la sicurezza del prodotto alimentare di cui trattasi. Per quanto riguarda il nostro istituto, provvederemo a pubblicare sul sito internet le immagini delle più comuni piante che possano essere responsabili di avvelenamenti".

"Dall’audizione è emerso un elemento nuovo, ovvero che l’origine della problematica probabilmente sia stata lo stramonio e non la mandragora", ha evidenziato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha aggiunto: “Trovo sia utile che l’Istituto zooprofilattico pubblichi sul proprio sito le immagini di questi vegetali velenosi al fine di divulgarne la conoscenza e tengo a precisare che non c’è alcun problema di filiera campana, né tantomeno alcuna responsabilità del Centro agro alimentare, è ingiustificata qualunque psicosi perchè i prodotti vegetali campani sono sicuri e benefici per la salute e sarà nostra cura interagire con altre regioni per evitare che in futuro possano ripetersi questi allarmanti casi".

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