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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Insulti razzisti ad una guida turistica napoletana: lei lascia

Stefania Castiglione ha deciso di lasciare la sua attività a Monza dopo reiterati insulti per il suo essere napoletana

“Come se non bastassero le offese dell’imprenditore milanese che, nel corso della trasmissione di RaiTre, Agorà, ha parlato di napoletani ‘antropologicamente’ diversi, a confermare un clima di crescente odio verso i napoletani arrivano le minacce alla guida turistica napoletana che ha deciso di chiudere la sua attività perché stanca delle minacce e degli insulti a sfondo razziale”.

A denunciarlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker Gianni Simioli de La radiazza di RadioMarte che hanno raccolto lo sfogo di Stefania Castiglione che ha raccontato di essere stata costretta a chiudere la sua agenzia di guida turistica perché veniva costantemente presa di mira con intimidazioni e minacce a sfondo razziale nei suoi confronti. “Sono stata costretta a lasciare l'attività e, fino a oggi, mi stanno dando pieno sostegno tanti napoletani che vivono a Monza, ma non posso continuare” ha detto la guida turistica che ha ricevuto anche la solidarietà del Sindaco della città brianzola.

“Il sindaco di Monza e l’assessore alla cultura della città brianzola dimostrino, con i fatti, che la loro solidarietà a Stefania Castiglione è concreta e non solo di facciata, chiedendo a tutte le strutture che hanno chiuso le porte in faccia alla guida napoletana e alla sua associazione di riaprirle immediatamente” hanno aggiunto Borrelli e Simioli per i quali “il clima di violenza che si sta creando in Italia porta anche conseguenze del genere e tanti napoletani che vanno al Nord per lavorare si ritrovano a dover fare i conti con il razzismo come successo a Stefania”.

“Il paradosso di questa vicenda è che da una parte abbiamo alcuni imprenditori come Brambilla che accusano i napoletani di non voler fare nulla perché antropologicamente refrattari al lavoro e al pagamento delle tasse e dall'altra quando una donna di Napoli lavora con successo al Nord viene minacciata e costretta a chiudere l’attività per motivi razziali” hanno concluso Borrelli e Simioli.

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