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Pozzuoli, gli incendiano l'auto per costringerlo a spacciare

Coinvolti tre affiliati del clan Beneduce-Longobardi. Identificati grazie ad un'accurata descrizione del proprietario della vettura, i responsabili sono ora nel carcere di Poggioreale

Incendiata la vettura di un trentaduenne per costringerlo a spacciare per conto del clan piuttosto che per conto loro. È accaduto a Pozzuoli l'episodio camorristico ai danni di uno spacciatore, che aveva deciso di “mettersi in proprio”. I Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Pozzuoli, insieme ai colleghi della stazione di Monterusciello, hanno sottoposto a fermo G.C., di ventidue anni, residente a Pozzuoli, insieme a S.L. sempre di ventidue anni ma residente a Quarto e G.d.M., trentaseienne di Quarto.

I tre sono già noti alle forze dell'ordine e ritenuti, secondo le stesse, affiliati alla fazione quartese della compagine camorristica del clan Beneduce-Longobardi, operante in tutto il territorio flegreo. I tre sono stati identificati grazie ad un'accurata descrizione del proprietario dell'auto che ha riconosciuto i malviventi che hanno dato alle fiamme la vettura. Sono stati identificati dai militari dell’arma quali responsabili materiali dell’azione criminosa. in particolare: G.C. e S.L. sono stati individuati nelle loro abitazioni mentre G.d.M., inizialmente resosi irreperibile, sentendosi braccato si è presentato spontaneamente alla tenenza Carabinieri di Quarto.

Dalle prime investigazioni è emerso che il movente del reato sarebbe ascrivibile alla volontà di costringere la vittima a spacciare per conto del citato sodalizio camorristico invece che per conto proprio, fuori dal sistema. I fermati sono stati associati alla casa circondariale di Poggioreale.

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