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Pozzuoli, autorizzazioni per riprese e foto del consiglio comunale

L'Intervento del giovane consigliere Guido Iasiello (Pdl) propone di regolamentare le riprese e le foto dal consiglio comunale. Penalizzati blogger e testate in rete

“Certezza e chiarezza su chi ci riprende. Vogliamo un unico responsabile che possa essere individuato facilmente”. Sono le dichiarazioni e le richieste del consigliere Guido Iasiello (Pdl), durante lo scorso consiglio comunale, sulla regolamentazione delle riprese video e foto durante l'assise cittadina. L'autorizzazione per le riprese, da quanto si è appreso in consiglio comunale, sarà data del presidente e dei capigruppo, che dovranno autorizzare chi ne farà richiesta.

Quindi, chiunque vorrà riprendere, o semplicemente scattare una foto dovrà chiedere il permesso all'ente. Quasi un modo per censurare anche i tanti blogger dell'area flegrea, che riprendendo e fotografando, pubblicano sui loro siti personali informazioni, pareri e punti di vista. Questi, infatti, non potranno mai esser autorizzati proprio perché non fanno parte di testate giornalistiche autorizzate. Non si capisce la "paura" che alcuni consiglieri, ed in primis chi ha fatto tale proposta, abbiano nei confronti di chi riprende o fotografa.

Per le riprese video, invece, ci sarà una totale restrizione. Saranno autorizzate soltanto le emittenti locali e regionali, quindi solo chi oggi è registrato in quanto televisione locale. Paradossale credere che l'informazione possa avvenire con queste regole così restrittive. In questo contesto così "tecnologico”, infatti, sono molti i siti internet che fanno uso dei video del consiglio comunale, tra i quali anche Napoli Today, che con un'attenta e capillare informazione, fornisce oltre ad un testo anche delle immagini video che danno l'idea di completezza, seppur amatoriali.

La proposta del consigliere Iasiello, però, va in netta contraddizione con quello che è l'articolo 21 della costituzione, il quale, appunto, recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria”. Una scelta senza precedenti, per la quale non si trovano ancora motivazioni.

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