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Pierpaolo Marino su Insigne: “Ridurre l'ingaggio al giocatore significa non credere in lui”

L'ex dirigente degli azzurri, oggi all'Udinese, ha spiegato perché secondo lui ci sarà una rottura tra il club e il calciatore

A Tutti In Ritiro su Canale 21 è intervenuto Pierpaolo Marino, attuale direttore dell'area tecnica dell'Udinese ed ex dg del Napoli, che ha parlato della difficile situazione contrattuale di Lorenzo Insigne, alle prese con un rinnovo parecchio complicato: "Difficile poter immaginare la situazione Insigne. Conosco bene tutti i protagonisti della storia perché ci ho lavorato insieme, ma da lontano è difficile valutare. Ormai i calciatori sono diventati delle aziende e intorno si muovono gli interessi di varie persone, dai familiari agli sponsor passando per gli agenti, e non è facile mettere insieme la volontà di tutte le componenti. Gli agenti poi sono la variabile impazzita perché hanno interesse a massimizzare il trasferimento, c'è da tener conto anche di questo".

Il Napoli avrebbe proposto ad Insigne un ingaggio più basso rispetto a quello attualmente percepito: "Andare indietro nell'ingaggio per un calciatore significa che il rapporto con il club viene inteso da lui come un rapporto deteriorato - spiega Marino - Se la società propone un ingaggio ridotto vuol dire che qualcosa al momento non funziona, anche perché parliamo di un calciatore che viene da un successo importante come l'Europeo vinto da protagonista. Per questo è difficile non andare verso la rottura nel momento in cui si propone un ingaggio più basso, ma non escluderei che la rottura sia bilaterale: ci sono momenti nella carriera di un calciatore in cui è necessaria una svolta e magari in questo momento un trasferimento accontenterebbe tutti. Nel calcio moderno queste situazioni ci sono, ma non mi sento di prendere le parti dell'uno o dell'altro perché bisognerebbe conoscere l'intero andamento del loro rapporto".

Colpa della crisi post-pandemia? Per Marino è un punto cruciale: "Certo è che nel calcio c'è una volontà di ridimensionamento dovuta alla pandemia e credo che il Napoli sia fra i club che paga di più i mancati incassi al botteghino, visto il calore dei tifosi. Non si può fare il passo più lungo della gamba, tendenzialmente io sono sempre dalla parte del club perché non è mai così semplice rinnovare i contratti al rialzo, visto il lordo e la necessità poi di adeguare anche i contratti di altri calciatori della rosa".

Marino ha poi svelato un retroscena sul possibile arrivo di De Paul a Napoli prima del suo trasferimento all'Atletico Madrid: "Col Napoli c'è stato qualche tam-tam nel tempo, anche negli anni in cui non volevamo cederlo, ma non è mai iniziata una vera trattativa, anche perché le nostre richieste erano molto alte". Marino ha negato che attualmente ci siano possibilità di acquistare calciatori del Napoli: "Ounas è un giocatore che stimiamo, anche se sui giornali si sentono tante voci che spesso non corrispondono a verità. In quel ruolo abbiamo giocatori importanti come Pussetto e Deulofeu, al momento non c'è alcuna trattativa per questo calciatore da parte nostra. Petagna? Anche questo è un nome che è circolato tanto, ma non ho la possibilità di confermarvi questa trattativa perché non è una trattativa che può decollare".

Su Luciano Spalletti, che lui conosce bene, il giudizio di Pierpaolo Marino non può che essere positivo: "Spalletti è un amico, è stato molto bello lavorare con lui, è un lavoratore instancabile. Ricordo che veniva a lavorare alle 9 e se ne andava la sera. Penso sia l'uomo giusto per il Napoli e sono sicuro che farà molto bene sulla panchina azzurra". 

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