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Juve Stabia - Si chiude la carriera di Felice Evacuo. Il bomber napoletano da oltre 200 gol: "Vi svelo quelli più belli"

L'attaccante gialloblè ha chiuso la sua carriera con l'ultima uscita stagionale delle Vespe: ecco le dichiarazioni in conferenza stampa

Una lunga e gloriosa carriera, oltre duecento gol messi a segno e una piccola parentesi - di appena due presenze - con la Nazionale Under 20. Si chiude la bellissima avventura calcistica di Felice Evacuo, attaccante che ha indossato numerose casacche in ventidue stagioni. L'esordio in Prima Squadra con la Turris il 12 marzo 2000 contro la Cavese, l'addio nel post tra Juve Stabia e Virtus Francavilla lo scorso 24 aprile. Il bomber di Pompei, attualmente in forza alle Vespe, appende gli scarpini al chiodo. Un'esperienza fantastica premiata dalla società gialloblè con una targa: "La storia non mente, il calcio una passione. 20 anni di gol, 20 anni di prestazioni, 20 anni in tutte le categorie. Grazie Felice! 630 volte grazie Felice per il tuo essere uomo speciale, calciatore da record, simbolo di passione, lealtà e correttezza. Il Presidente Andrea Langella e il socio Giuseppe Langella, nel pre gara, hanno consegnato una targa al nostro attaccante".

Il centravanti, al termine dell'ultima apparizione, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa: "C'è rammarico per non aver raggiunto i playoff, speriamo di agganciarli con il ricorso. Allenatore? Mi prenderò del tempo, ma non diventerò allenatore. Rendimento personale? Non sono contento della mia stagione, ma sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo e sono soddisfatto del contributo alla causa. Juve Stabia? Negli anni scorsi sono stato molto vicino a venire a Castellammare, ma le trattative non si sono concretizzate prima. Gol più belli in carriera? La doppietta con la Sassari Torres contro il Napoli, di cui sono grande tifoso. È stata bellissima la passerella iniziale dei miei compagni e degli avversari all’inizio. Ho avuto la fortuna di giocare in squadre che hanno vinto i campionati. Ricordo le stagioni di Trapani e di Firenze e soprattutto l’esperienza con mister Italiano. Si vedeva subito che sarebbe stato un grande allenatore. Sta dimostrando con i fatti di essere un grande tecnico. Mister più importante? Cuccureddu che ho avuto all’Avellino e mi ha forgiato come attaccante. Anche Galderisi mi ha trasferito diversi insegnamenti che mi sono serviti nel corso della carriera".

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