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Vaccini, l'obbligo non slitta più al 2019. Siani: "Vinta una prima battaglia"

L'obbligatorietà resta in vigore a partire dall'anno scolastico 2018/19 e non slitta al prossimo anno, come il decreto Milleproroghe sembrava dovesse stabilire

Una prima battaglia per adesso l'ho vinta”. Paolo Siani festeggia così, sui social, la decisione della maggioranza parlamentare di sopprimere – dal decreto Milleproroghe – la proroga di un anno dell'obbligo vaccinale, quindi adesso non più in vigore dal 2019/20 ma dal 2018/19, ovvero l'anno scolastico sul punto di iniziare.

Mi sono battuto – ha spiegato il parlamentare, pediatra, elettro tra gli indipendenti del Partito Democratico – per far capire ai miei colleghi in parlamento che sospendere l'obbligo vaccinale era sbagliato. Ora per me ha un senso stare in Parlamento”.

“Se non si raggiunge il 95% di copertura vaccinale – aveva scritto Siani ai primi di agosto, nel commentare la proroga di un anno che sembrava ormai all'orizzonte – l’efficacia dei vaccini è insufficiente. E l’Italia è molto al di sotto del 95%, ma stava recuperando velocemente in un solo anno di obbligo. Stavamo raggiungendo anche nelle regioni più in difficoltà la soglia di sicurezza”.

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“Siamo contenti che il Governo, anche grazie alla mediazione di Paolo Siani, pediatra prima che Parlamentare, abbia finalmente deciso di ritirare il decreto sui vaccini - ha aggiunto sul tema il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità - che, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, rischiava di creare il caos anche in Campania". “Ci auguriamo che il ritiro del decreto - va avanti - non preluda ad altri interventi, ma, visti i precedenti, forse sarebbe opportuno valutare la possibilità di riprendere l’iter per l’approvazione del disegno di legge regionale che ho presentato qualche mese fa per imporre l’obbligo del vaccino per accedere agli asili e agli altri servizi per l’infanzia finanziati dalla Regione”. "È necessario - ha aggiunto il consigliere regionale - tutelare la salute dei bambini e delle altre persone che non hanno difese immunitarie adeguate e correrebbero rischi letali in caso di contagio con malattie che sembravano ormai scomparse”.

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