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Ulcera gastrica: cosa mangiare e cosa evitare

“Per curare la malattia bisogna escludere dall'alimentazione i cibi raffinati e troppo ricchi di grassi, e favorire il consumo di cereali, verdure cotte, yogurt e altri derivati del latte”. L’intervista al dott. Loris Del Giudice

Tra le importanti funzioni che lo stomaco svolge vi è la produzione di succhi acidi che servono ad assimilare il cibo introdotto e a proteggere da virus e batteri. A sua volta, però, lo stomaco si protegge da questi acidi altamente corrosivi grazie a una membrana che lo riveste. Tutto ciò che altera questa mucosa protettiva può provocare la formazione di un’ulcera gastrica. A soffrire di questa malattia, nei Paesi industrializzati, è quasi il 4% della popolazione, più frequentemente maschi in età giovane adulta. Ma con quali sintomi si manifesta? E quale ruolo gioca l’alimentazione nella prevenzione e nella cura dell’ulcera gastrica? Lo abbiamo chiesto al dott., biologo nutrizionista, Loris Del Giudice.

Come riconosciamo l’ulcera gastrica? Con quali sintomi si manifesta?

“Si manifesta normalmente con sintomi quali dolore sordo, simile ad un crampo, e senso di bruciore nella regione alta e centrale dell'addome. Il dolore può durare da pochi minuti a qualche ora e, in genere, è più intenso tra un pasto e l’altro. Altri sintomi secondari possono essere: digestione difficile, sazietà precoce, gonfiore, perdita dell'appetito e di peso, eruttazioni, nausea e vomito”.

Quali sono le cause?

“Le cause dell’ulcera gastrica sono da ricercarsi prevalentemente in un errato stile di vita. Innanzitutto stress, fumo, abuso di caffè e di altre sostanze irritanti, uso non corretto di medicinali, in primis dei FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), infezioni (da helicobacter pylori), alimentazione poco equilibrata”.

Come si cura? Che ruolo ha l’alimentazione?

“Si cura con la terapia farmacologica che prevede l’uso di farmaci inibitori della pompa protonica e antagonisti dei recettori H2 dell'istamina, i cosiddetti gastroprottettori. Questi hanno la capacità di ridurre la produzione di succhi gastrici acidi prodotti per la degradazione degli alimenti. Anche l’alimentazione ha un ruolo chiave non solo nella prevenzione, ma anche nell’insorgenza e nella remissione della malattia”.

Che tipo di dieta deve seguire chi ne soffre?

“È stato dimostrato che il paziente con ulcera non trae particolare beneficio dalle cosiddette diete in bianco. È invece utile un’alimentazione equilibrata sia dal punto di vista calorico sia per composizione qualitativa. L’alimentazione contro l’ulcera deve essere povera di alimenti raffinati e troppo ricchi di grassi. È molto importante suddividerla in tre pasti principali e due piccoli spuntini, che vanno consumati con calma, senza fretta e a piccoli bocconi”.

Quali sono i cibi da ridurre o eliminare in presenza di questa patologia?

"In caso di ulcera gastrica conclamata sono da escludere: vino, birra e tutti gli altri alcolici perché l’alcol stimola la secrezione acida. Se non si vuole rinunciare del tutto all'alcol, può essere assunto in soluzioni diluite e in minima quantità. Vanno evitati anche il caffè, compreso il decaffeinato, il tè e tutti gli altri prodotti contenenti sostanze eccitanti. Possono favorire la comparsa di ulcere o ritardarne la guarigione anche le bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta. È inoltre consigliabile evitare il consumo di cibi che stimolano la secrezione cloridropeptica (come il brodo di carne), di spezie (in particolare pepe, paprica e peperoncino piccante), di sale e di alimenti che ne contengono (salumi, cibo in scatola, dadi da brodo ecc.). Altra cosa che va assolutamente eliminata è il fumo: ritarda e impedisce la guarigione dell’ulcera, oltre a favorirne le recidive".

Quali sono, invece, i cibi consigliati?

“Chi soffre di ulcera gastrica può consumare, tenendo sempre conto della sensibilità individuale, riso, patate, crema di riso e cereali in genere, verdure cotte come zucchine, carote, zucca, carne o pesce magri cotti a vapore o bolliti, frutta dolce e amidacea (mele, pere, banane, melone), yogurt e derivati del latte, meglio di capra”.

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