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Poliposi nasale e asma, qual è la connessione e come intervenire: risponde l’allergologo

“Non tutti sanno che questa patologia, specie se associata a rinite e/o sinusite, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di asma bronchiale. Un corretto trattamento può ritardare l’esordio dell’asma o migliorarne il decorso”. L’intervista al dott. Gennaro Liccardi

I polipi nasali sono formazioni carnose che crescono intorno agli orifizi delle cavità sinusali. Possono essere causati da infiammazioni, infezioni nasali o sinusiti. Molte volte scompaiono in seguito alla risoluzione del problema che li ha generati, altre volte persistono. Non sono tumori né aumentano il rischio di cancro come i polipi del colon e della vescica. Spesso, specie se associati a rinite o sinusite, possono essere un importante fattore di rischio per lo sviluppo di asma bronchiale. Tra i sintomi manifestati da chi soffre di rinosinusite con poliposi nasale ci sono la perdita dell’olfatto, difficoltà a respirare, senso di pressione al viso. Si tratta di una patologia complessa, e molte volte sottovalutata, con un’elevata incidenza, che può avere un impatto molto negativo sulla qualità di vita di chi ne soffre, anche perché frequentemente correlata all’asma. Tanto maggiore è la gravità della poliposi nasale tanto maggiore sarà la gravità dei sintomi asmatici, indipendentemente se il paziente è allergico o meno. Un efficace trattamento della rinite e della poliposi nasale è in grado di prevenire l’esordio dell’asma e/o di migliorare i sintomi asmatici qualora fossero già presenti. Della connessione tra poliposi nasale e asma bronchiale, e di come poter intervenire in presenza di questa patologia, ce ne parla il dott. Gennaro Liccardi, già responsabile dell’ambulatorio di allergologia dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, nonché professore a contratto di “Allergologia” della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Tor Vergata di Roma e consulente IRCCS SDN SYNLAB.

“La poliposi nasale (associata o meno a sintomi di rinite/sinusite) - dichiara il dott. Liccardi - è una patologia relativamente frequente nella popolazione generale variando dal 2 al 14% a seconda delle aree geografiche. L’affezione, in prima istanza, è di competenza dello specialista otorinolaringoiatra al quale spetta l’approccio diagnostico (mediante esame endoscopico diretto) e terapeutico (eventuale trattamento chirurgico o solo farmacologico). Non tutti sanno però che la poliposi nasale (specie se associata a rinite /sinusite) è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di asma bronchiale. Esiste infatti una classica associazione tra poliposi, intolleranza all’aspirina ed asma che costituisce un frequente “fenotipo” (tipologia) di malattia asmatica che richiede specifiche procedure diagnostiche e terapeutiche. Molti potrebbero chiedersi: cosa rende possibile una malattia associata in due aree anatomiche così distanti tra loro? Numerosi studi hanno accertato in maniera inconfutabile che il tratto respiratorio (inteso dalle cavità nasali fino ai bronchi più piccoli del polmone profondo) è caratterizzato da similitudini anatomiche e funzionali che lo rendono in un certo senso un organo “unico”. Questo concetto di “patologia delle vie aeree unificate” - prosegue l’allergologo - è supportato dal fatto che il processo infiammatorio alla base di tali malattie è molto simile sia che colpisca le vie aeree superiori (poliposi/ rinite/sinusite) sia che colpisca quelle inferiori (asma bronchiale o condizioni equivalenti come ad esempio la tosse cronica). E’ stato accertato che, più frequentemente, l’infiammazione inizia a livello nasale per poi “scendere”, per dirla in maniera impropria, nelle vie bronchiali. Non c’è invece un accordo unanime, da parte dei ricercatori, sui meccanismi con cui avviene questa “discesa”, e sarebbe oltremodo complesso discuterne in questa sede. E’ importante sottolineare che l’infiammazione alla base di queste patologie delle “vie aeree unificate” può essere di origine allergica, ma più frequentemente e nei casi più gravi, si basa su fattori extra-allergici (es. genetici, inquinamento, fumo, ecc.). Naturalmente non tutti i pazienti hanno necessariamente entrambe le patologie e, soprattutto, con la stessa intensità. Nei casi peggiori la poliposi nasale e l’asma si presentano contemporaneamente e con compromissione clinica importante che viene comunemente definita “asma grave”. Ci sono poi casi di contemporaneità con espressioni cliniche di minore gravità, e casi in cui risulta maggiormente interessata una delle vie rispetto all’altra (es. pazienti con rinite/poliposi e sintomi asmatici saltuari o del tutto assenti ma evocabili con specifiche indagini diagnostiche). Al contrario, in molti pazienti asmatici, se cercati, possono essere riscontrati polipi nasali che non inducono sintomi rilevanti. Il concetto della “unicità” del tratto respiratorio ha come ovvia conseguenza la necessità di diagnosticare e trattare sia le componenti infiammatorie che determinano la poliposi nasale sia quelle che sono alla base dell’asma e dei suoi equivalenti. E’ indispensabile pertanto la stretta collaborazione tra l’otorinolaringoiatra da una parte e pneumologo/allergologo dall’altra. In altre parole il paziente visto dal primo specialista dovrebbe essere inviato ai secondi (e viceversa) al fine di avere più chiaro il quadro clinico e, di conseguenza, le possibili opzione terapeutiche (figura 1). Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che il corretto trattamento (chirurgico e/o medico) della poliposi nasale può ritardare l’esordio dell’asma o migliorare il decorso di quest’ultima nel caso fosse già in atto. E’ facilmente intuibile che il controllo della poliposi nasale rende più fisiologica la respirazione, col naso “chiuso” infatti il paziente introduce l’aria esterna direttamente nei polmoni senza l’azione di riscaldamento e purificazione svolta normalmente dalle cavità nasali. La poliposi nasale - conclude il dott. Liccardi - è una patologia riscontrabile con una certa frequenza e che, in molti casi, è di modesta entità e non induce problemi significativi alla respirazione fisiologica. Nei casi invece di ostruzione importante al flusso d’aria, presenza di intolleranza all’aspirina e sintomi da infiammazione del tratto respiratorio, familiarità a tali patologie, è necessario che l’approfondimento diagnostico non si limiti esclusivamente alle vie nasali. L’interazione degli specialisti del tratto respiratorio è condizione imprescindibile per una gestione ottimale delle malattie infiammatorie (allergiche e non) correlate alla poliposi nasale”.

Figura 1-3

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