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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Cos'è il "Binge Eating"? Ce lo spiegano gli esperti

"E' il disturbo del comportamento alimentare più diffuso tra i maschi con una prevalenza stimata del 40%". L’intervista a Stefano Iovino e Giuseppina Barra del Centro DiCA Napoli

Come incidono i social su questa patologia?

“I mass media, la pubblicità e i vari tipi di social producono modelli univoci, mai totalmente realistici: belle donne dalla vita facile, uomini vincenti. Modelli che, se non raggiunti, portano a frustrazione, vergogna, senso di inadeguatezza, sensi di colpa, depressione, ansia, disadattamento, sentimenti che possono poi condurre ai DCA (disturbi del comportamento alimentare). Queste immagini perfette veicolate dai social condizionano le personalità fragili mettendo in discussione i loro punti di riferimento e ogni convinzione acquisita nel corso della loro vita”.

Qual è il miglior modo per fare prevenzione? I social possono avere un ruolo positivo?   

“Il miglior modo per fare prevenzione è fare una corretta informazione. Una prevenzione, però, che non riguarda solo l'informazione e la consapevolezza dei rischi per la salute causati da questi disturbi, ma anche dei pericoli rappresentati dalle migliaia di siti pro-ana e pro-mia che irretiscono le adolescenti con assurdi consigli per il controllo del peso. Dei disturbi alimentari non se ne parla mai abbastanza. I social posso svolgere un ruolo positivo in questo, veicolando informazioni utili e storie positive di ragazze/i che possono diventare, con il loro vissuto, un esempio per chi crede di non potercela fare”.

In che modo gli esperti del centro DiCA di Napoli lavorano per assistere chi è affetto da Binge eating. Come aiutate i vostri pazienti?

“La nostra equipe pone al centro del percorso di cura il paziente con il suo vissuto, la sua storia. Per noi non esistono protocolli da applicare o schemi curativi da seguire. Ogni paziente è diverso dall'altro. Ciò che per noi è fondamentale è accogliere il dolore, la sofferenza di coloro che si presentano al nostro centro e che, con tante resistenze, decidono di affidarsi e di fidarsi. Insieme al paziente cerchiamo di costruire il miglior percorso per una completa guarigione”.

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