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De Luca: "Lavoriamo per produrre in Campania, in un tempo medio, un vaccino contro il cancro"

Il presidente della Regione ottimista: "Primi risultati incoraggianti, continuiamo ad investire. In Campania abbiamo tutte le risorse scientifiche per perseguire e raggiungere questo obiettivo"

"Abbiamo presentato quest'oggi un primo risultato di un programma ambizioso varato dalla Regione Campania quattro anni fa, un programma per la ricerca di un vaccino contro il cancro. Quattro anni fa abbiamo deciso di investire 120 milioni di euro, più delle risorse di cui dispone il Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, su un solo obiettivo: arrivare a produrre in Campania un vaccino contro il cancro. Abbiamo sviluppato quattro linee di ricerca coinvolgendo le università, i centri di ricerca privati, le aziende produttrici di farmaci, con il coordinamento generale affidato all'Istituto Pascale di Napoli. Questa mattina abbiamo illustrato i primi risultati di queste ricerche che sono estremamente incoraggianti. Sulla base di questi risultati, noi continueremo a finanziare la ricerca per arrivare a produrre in Campania, in un tempo medio, un vaccino contro il cancro. Sarebbe un risultato straordinario per noi, per l'Italia, per il mondo intero. Dobbiamo proseguire così, perchè mi pare che si siano create tutte le condizioni per passare, in un tempo medio, alla sperimentazione clinica, alla sperimentazione sui pazienti, e poi alla produzione di un vaccino vero e proprio contro il cancro. Stiamo lavorando su grandi obiettivi storici per la sanità della Campania, ma anche dell'Italia e del mondo. Credo che abbiamo in Campania tutte le risorse scientifiche per perseguire e raggiungere questo obiettivo". Così Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta social del venerdì pomeriggio per fare il punto della situazione in Campania, ha parlato della ricerca per arrivare alla produzione di un vaccino contro il cancro. 

L'emergenza personale in pronto soccorso

"Qualche giorno fa - ha detto ancora il presidente della Regione - siamo stati all'attenzione nazionale per la vicenda del Cardarelli, con l'ingolfamento del pronto soccorso. Per la verità erano già partiti per fare speculazioni e aggressioni mediatiche. Sono bastate 24 ore per far emergere che in realtà il problema del Cardarelli riguarda tutta Italia. Mancano medici nei pronto soccorso, nelle strutture di emergenza, per una ragione di carattere generale: le spese per il personale medico sono ferme al 2004 per una legge nazionale. E poi per una ragione specifica: ai concorsi per i medici di pronto soccorso non partecipano. Abbiamo fatto una decina di concorsi che non hanno avuto esito, perchè l'impegno in un pronto soccorso è diventato davvero stressante, pesante, faticoso, di grande tensione. Ed è un impegno che necessariamente richiede anche un'attenzione contrattuale, normativa e retributiva, adeguata alla fatica che viene determinata in pronto soccorso. Le decisioni, da questo punto di vista, sono in mano al ministero della Salute. Vediamo se le vicende di queste settimane spingeranno il ministero a prendere decisioni efficati ed in tempo utile. Per il momento continuiamo a non registrare alcuna iniziativa e la cosa, francamente, è sconcertante".

"Tempi di attesa per prestazioni urgenti troppo lunghi. Non possiamo più tollerarlo"

De Luca ha poi sottolineato alcuni aspetti della sanità campana su cui apportare correttivi: "Ci sono delle criticità, che ho voluto evidenziare quest'oggi, che vanno superate. Per quanto riguarda lo screening oncologico, i due anni di Covid hanno portato praticamente al blocco dell'attività di prevenzione. Questo non va bene, dobbiamo riprendere rapidamente, in modo particolare per quanto riguarda i tumori al seno, alla cervice dell'utero e al colon retto. Invito le giovani donne a farsi prendere in carico dalle nostre asl, perchè si possano stabilire programmi di prevenzione organizzati nel tempo. Il tempo di scoperta di un problema è decisivo, può salvare la vita. Ho voluto sottolineare anche un dato che non va bene, che mi è stato segnalato da molti nostri concittadini, e riguarda i tempi di prenotazione per alcuni controlli di laboratorio, radiologici, rispetto ai quali i tempi continuano ad essere troppo lunghi. I tempi delle liste di attesa rimangono ancora intollerabilmente lunghi, anche per le prestazioni urgenti. Ho dato mandato al direttore dell'assessorato alla salute di fare un'indagine dettagliata perchè voglio capire quali sono i tempi di erogazione delle prestazioni nelle strutture pubbliche. Non possiamo tollerare una realtà nella quale, siccome i tempi sono troppo lunghi, o si è costretti a rivolgersi ad una struttura privata a pagamento, o si va fuori regione. Non è possibile. Anche perchè, sinceramente, non abbiamo problemi per l'acquisto di macchinari e tecnologie, quando dovessero mancare. Se ci sono problemi di personale, che vengano segnalati alla Regione. Non possiamo tollerare che ci siano ancora realtà nelle quali mi vengono segnalati tempi di attesa non più accettabili e motivabili. Noi abbiamo dato vita ad una piattaforma, il Centro unico di prenotazione, proprio per risolvere questo problema. Stiamo lavorando per inserire sul Cup anche le strutture private accreditate. Questo è un problema aperto, che va sottolineato e risolto. Non saranno tollerate più distrazioni da parte di nessuno". 

Vaiolo delle scimmie e coda Covid

"Stiamo tenendo i riflettori accessi sul Vaiolo delle scimmie, oltre che ovviamente su questa coda di Covid che dobbiamo sempre controllare con il massimo di attenzione. Dobbiamo fare attenzione in alcuni territori a problemi che riguardano alcuni comparti zootecnici. Anche qui saremo estremamente attenti e rigorosi per tutelare gli allevamenti, ma soprattutto la salute dei nostri concittadini. Il lavoro è pienamente in corso e, per quanto riguarda il Sud, siamo chiamati sempre a combattere perché ad oggi, per quanto riguarda il riparto dei fondi per lo sviluppo e la coesione, che dovrebbero essere dati per l’80% al Sud, non c’è ancora da parte del ministero per il Mezzogiorno. Poi aspettiamo ancora le risposte che non sono arrivate da parte del ministero della Salute per quanto riguarda il riparto del fondo sanitario nazionale, nell’ambito del quale la regione Campania è ancora oggi l’ultima d’Italia nel rapporto tra finanziamenti e popolazione ed è un dato che non intendiamo tollerare un minuto di più", ha concluso il governatore.

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