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Inchiesta Colombia, Salvini: “A differenza della sinistra, io non godo dei guai altrui”

Il leader della Lega commenta l'inchiesta che coinvolge D'Alema

"Io non godo delle disgrazie altrui e delle inchieste altrui. Però non conosco gli atti. Non gioisco, mentre a sinistra gioiscono quando qualcuno è indagato o perquisito, io no. Spero che venga fatta chiarezza". A dirlo è il ministro Matteo Salvini, parlando dell'inchiesta che vede coinvolti l'ex premier Massimo D'Alema e Alessandro Profumo.  "A differenza della sinistra noi non godiamo delle inchieste altrui. Ci auguriamo che gli italiani sappiano in fretta se qualcuno ha sbagliato, e in questo caso paghi". Così ha ribadito in una nota la Lega a proposito della notizia sulle indagini.

''La verità è che lo strapotere dei giudici in Italia incide su tutti. Quando colpisce esponenti della sinistra fa più rumore, dato che questa parte politica ha difeso i magistrati strombettando. Detto ciò, non si sa ancora niente sulla faccenda''. Claudio Velardi, ex capo dello staff di Massimo D'Alema, in un'intervista al quotidiano L'Identità, commenta la vicenda che vede coinvolto l'ex presidente del Consiglio. ''Ognuno - sottolinea - è garantista per sé e giustizialista per gli altri. Non c'è differenza tra colori e schieramenti''.

Anche Matteo Renzi è intervenuto sulla vicenda. "Domani sul Riformista non troverete nessun articolo riguardante l'avviso di garanzia a Massimo D'Alema. Non vogliamo leggere le sue intercettazioni sui giornali, non vogliamo vedere pubblicati i suoi estratti conto, non vogliamo conoscere i messaggi che si è scambiato con i suoi finanziatori cui speriamo non abbiamo perquisito le case, non vogliamo sapere quanto e come ha pagato la barca o la tenuta in chi produce il suo vino. Per noi Massimo D'Alema è un cittadino innocente: per noi e soprattutto per la Costituzione italiana. A differenza di quello che ha fatto D'Alema in molti passaggi della sua carriera politica non useremo la clava delle inchieste per regolare i conti con un avversario politico. Noi siamo garantisti davvero. E il nostro giornale non ospiterà nessun gioco di sponda tra uffici giudiziari e redazioni che in passato sono stati strumentalmente utilizzati anche dalla parte politica guidata dall'allora onorevole Massimo D'Alema. Colui che disse: 'Renzi cadrà per via giudiziaria e i problemi arriveranno da Napoli' sappia che Il Riformista non parteciperà al suo linciaggio. Perché noi amiamo la politica e siamo garantisti, non scegliamo le scorciatoie tipiche del giustizialismo".

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