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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Sentenza Tar fondi coesione, Fitto ribatte a De Luca: "Appello al Consiglio di Stato"

Oggi la risposta del Ministero per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr dopo quanto stabilito ieri dal tribunale amministrativo campano

Dopo la sentenza del Tar che ieri ha dato ragione al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a proposito delle risorse Fsc, è arrivata oggi la risposta del Ministero per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr.

"Con il massimo rispetto della sentenza - fa sapere il ministro Raffaele Fitto - nei prossimi giorni sarà proposto appello al Consiglio di Stato". "La sentenza del Tar Campania ha respinto la richiesta della Regione di assegnazione immediata della risorse in quanto manifestamente inammissibile, assegnando al Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud il termine di 45 giorni per 'definire l'istruttoria sui progetti, interventi e linee d'azione trasmessi dalla Regione per entrare a far parte del contenuto dell'Accordo di Coesione, determinandosi sulla ritualità, validità e ammissibilità dei medesimi, formulando alla Regione gli ulteriori chiarimenti necessari, recependo e valutando le osservazioni dell'Ente e, all'occorrenza, predisponendo lo schema di accordo'. Esattamente il lavoro che il dipartimento ha in corso con tutte le regioni italiane compresa la Campania".

La sentenza

Con sentenza n.1178 di ieri, lunedì 19 febbraio, il Tribunale amministrativo della Campania ha accolto il ricorso della Regione Campania. Il Tar ha inoltre assegnato al Dipartimento per la Coesione il termine di 45 giorni per la definizione dell'istruttoria e la predisposizione dello schema di accordo da sottoscrivere con la Regione Campania, riservandosi la nomina di un commissario ad acta nell'ipotesi di elusione del termine stabilito.

Il commento da Palazzo Santa Lucia 

Questo il commento della giunta regionale: "Il Tar Campania assegna così al Dipartimento per le Politiche di Coesione un termine preciso e inderogabile per definire l’istruttoria. Da un anno e mezzo, la Regione Campania ha risposto a tutte le richieste del Ministero, ma senza esiti positivi. L'attuale pronuncia del Tar pone un punto fermo rispetto a una procedura che non si può tenere bloccata a tempo indeterminato. È un modo per salvaguardare 12mila posti nel comparto della cultura e dello spettacolo, e per consentire di creare posti di lavoro senza ulteriori perdite di tempo".

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