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Sabato, 27 Aprile 2024
Cultura

La pizza del futuro immaginata dalle ragazze migranti: ecco "Fantasia Algeria" e "Dehati Pizza"

Il frutto del lavoro svolto nell'ambito del laboratorio "Informal Lunch" tenutosi nel corso dell'EDI Global Forum

Oltre 100 istituzioni culturali da tutto il mondo (tra i quali MoMA, Victoria & Albert, Stedelijk), in rappresentanza di 30 Paesi da tutti e cinque i continenti, sono state messe insieme a Napoli da EDI Global Forum, l'evento internazionale di Fondazione Morra Greco in collaborazione con la Regione Campania. Ne è nato "Informal Lunch", uno dei suoi workshop più significativi, al quale si deve una pizza collettiva che è un vero e proprio melting pot di tradizioni e sapori perché è stata preparata con gli ingredienti di varie culture del mondo. Ideato dall'artista Eugenio Tibaldi, "Informal Lunch" si è svolto a piazza Garibaldi nell'ultima giornata della seconda edizione del forum.

A cimentarsi nel laboratorio, facendosi ciascuna portavoce delle proprie esperienze, 15 giovani donne provenienti da Siria, Egitto, Marocco, Bolivia, Algeria, Pakistan e Georgia. Donne migranti che frequentano il centro interculturale Officine Gomitoli di Dedalus Cooperativa Sociale, e che sono state invitate a immaginare un menù di pizze informali, accostando agli ingredienti tradizionali della pizza napoletana sapori, spezie e ricette provenienti dal proprio paese di provenienza o che in qualche maniera glielo evocano. Unendo a una necessità come quella del mangiare l'esercizio di una pratica trans-comunitaria, queste pizze raccontano l'incontro tra una comunità di origine e una di arrivo, prefigurandone in questo modo una del futuro.

La curiosità

Il momento conviviale ha attivato per gioco l'invito a ripensare l'immutabilità della tradizione, delle città e del significato di "identità". Sono nate così pizze dai sapori originali come la "Fantasia Algeria" (cous cous con carote, patate bollite, peperone piccante, ceci, noci, mandorle, uva e uova) e in più pomodoro e mozzarella o la "Dehati Pizza" con cipolla, olive verdi, zucca amara, peperone, pollo fritto, pomodoro e mozzarella.

Gli organizzatori

"La pizza è un simbolo della città di Napoli e abbiamo voluto immaginarne una del futuro, coinvolgendo persone che vivono nella città ma arrivano da Paesi diversi. La pizza assume così diverse identità e non è solo un cibo, ma si trasforma in un elemento capace di aggregare, di sfamare e, allo stesso tempo, di narrare storie, facendosi portavoce di un messaggio di inclusione", ha spiegato Eugenio Tibaldi.

"EDI Global Forum - ha aggiunto Maurizio Morra Greco, presidente della Fondazione Morra Greco - si conferma una finestra necessaria sui tempi che viviamo, tempi in cui sempre più evidente è la necessità di formazione alla cultura, ma soprattutto di comprendersi, stringersi la mano, entrate in sintonia con l'altro da sé".

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