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Domenica, 28 Aprile 2024
Cultura

Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo: “Mostriamo la tenerezza e la fragilità di Filumena e Soriano”

La coppia d’oro di Imma Tataranni sono i protagonisti del nuovo adattamento filmico di Filumena Marturano, in onda su Rai1 il 20 dicembre. I due attori ci raccontano come hanno lavorato sul capolavoro di Eduardo dando delle interpretazioni inedite

“Abbandonarsi all’amore: questo è il percorso di una tosta, indurita dalla vita, come Filumena Marturano. Il suo arco è chiaro. Una che all’inizio non sa che significa piangere, e che alla fine invece si commuove e ci dice che piangere è bello, e che la tenerezza è l’obiettivo della nostra vita. Una grande storia d’amore, questo è Filumena” così esordisce il regista piemontese Francesco Amato, noto per aver realizzato la serie Imma Tataranni, a lui Pico Media ha affidato l’adattamento di Filumena Marturano, terzo film della collection De Filippo, l’ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di Eduardo De Filippo che andrà in onda il 20 dicembre su Rai1.

Non è uno scherzo quando arriva la proposta di confrontarsi con un caposaldo del teatro mondiale a cui non mancano celeberrime versioni cinematografiche come quella realizzata da Giorgio Simonelli e interpretato dallo stesso Eduardo e da Titina de Filippo negli anni ‘50 e Matrimonio all’Italiana, famoso film di Vittorio De Sica con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, soprattutto se non si è napoletani e Filumena affonda le sue radici nelle viscere di Napoli.

“Quando mi chiesero se mi incuriosisse l’idea di fare Filumena, dovetti dare alla mia coscienza una buona ragione per accettare. Anche una menzogna qualunque, che non fosse il vil denaro. La trovai, studiando l’opera di De Filippo, ma non era una menzogna: era l’amore per gli attori” spiega Amato “Filumena è un testo vivo. E come è giusto che sia, vuole essere rappresentato. Vuole continuare a essere vissuto. Dagli interpreti e dal pubblico. Forse perché la scrisse per la sorella Titina, il fatto è che Filumena è l’unica commedia in cui De Filippo sottrae al tema della famiglia quel sentimento di cinismo e rancore che caratterizza altri testi”.

La coppia d’oro Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo

Se si accetta una sfida come questa la prima cosa è decidere chi affidare i ruoli di Filumena e Domenico Soriano. Qui, Francesco Amato non ha esitato ed è andato a bussare in casa della coppia Imma Tataranni e Pietro De Ruggiero ossia Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo. Una scelta che è risultata vincente.

Amato conosce bene Scalera e Gallo condividendo con loro il successo di Imma Tataranni (a gennaio ritorneranno a Matera per girare la terza stagione), sa la complicità e l’alchimia artistica che c’è tra loro, cosa che avrebbe solo aiutato a mettere in scena la relazione complessa che c’è tra Filumena e Soriano, in cui la dipendenza affettiva è uno dei meccanismi che tiene legata questa coppia.

E’ da qui che sono partiti mettendo in luce un’altra sfumatura di una relazione che è stata raccontata da tanti attori in tutto il mondo.

“Ha aiutato moltissimo il nostro rapporto. Inoltre mi sono agganciata a Massimiliano essendo lui napoletano lasciandomi trasportare” ribadisce Vanessa Scalera “Quando ci siamo incontrati durante le prove e sul set con i costumi di scena, che aiutano sempre molto, modificare anche il corpo in funzione del personaggio e quindi vedersi diversi ha allontanato il rischio di far venire fuori le maschere di Imma e Pietro. Sono apparsi Filumena e Soriano con le loro fragilità. Loro due stanno insieme da 25 anni e la complicità che abbiamo lavorando da 5 anni in un altro progetto televisivo, ha fatto bene e ci ha stimolato”.

“Noi volevamo raccontare le fragilità e la tenerezza di questa coppia dove ha una grande importanza la famiglia e l’amore per i figli, di come plasma questo sentimento, dove non mancano le riflessioni su temi forti e ancora attuali oggi. Il fatto che ci siamo riusciti è per noi motivo d’orgoglio” aggiunge Massimiliano Gallo.

La tenerezza in Filumena Marturano

Ogni versione di Filumena Marturano si è focalizzata su una delle tante sfaccettature presenti nel testo di De Filippo. In questo film il favoloso trio composto dal regista e i suoi due attori si è concentrato sulla tenerezza che a un certo punto salta e pervade in tutto il film andandosi a unire alla solitudine e ai graffi dell’anima che la forte Filumena ha dentro di sé e che Vanessa Scalera incarna dando un’interpretazione inedita, fresca, totalmente lontana dalle precedenti attrici che sono state Filumena.

“Nella mia visione, solo un’attrice oggi poteva fare Filumena. Vanessa Scalera. Non si è ispirata a Titina, né alla Loren, né alla Bianchi o alla Melato. Ha fatto la sua Filumena. Non ce lo siamo mai detti, ma rivedendola a film finito, credo l’abbia fatta come l’avrebbe fatta la Magnani” sostiene il regista.

Posata la corona della Regina Livia nella serie Romulus II dove recita in protolatino e nell’attesa di vederla nei panni di un personaggio scomodo e tosto come quello di Cosima Misseri nella mini serie che racconta l’omicidio di Sarah Scazzi, la Scalera si vive questo dono che le arrivato con questo film perché è da una vita che sogna Filumena Marturano, del resto è uno dei più grandi personaggi femminili al pari di Medea e Lady Macbeth.

Dopo le paure iniziali, perché un ruolo così non si affronta mai a cuor leggero, si è tuffata in Filumena dove molto ha sicuramente inciso il sodalizio che c’è con Gallo e il regista Amato.

Si è cimentata nella lingua napoletana che dimostra di parlare benissimo e ha lavorato soprattutto su quel lato più intimo di questa donna che impera nella galleria delle donne tratteggiate da Eduardo. La sua Filumena è sicuramente forte, ma lavora sulla sua lotta di conquistare il desiderato status di moglie e madre. Parte sulla sfera affettiva che cela quello sguardo sofferente che non conosce le lacrime dove compare la tenerezza, tenerezza di un rapporto che coinvolge anche Domenico Soriano e quindi l’interpretazione di Massimiliano Gallo, una chiave poco evidente fino a oggi dando una chiave di lettura originale pur restando fedele al testo e alle sue atmosfere che rispettano e trovano una sintonia perfetta con i due film girati negli anni ‘50 e ‘60.

“Mi fa piacere che emerga. Abbiamo proprio lavorato su questo dove abbiamo tenuto presente un aspetto fondamentale, il perdono. Il perdono, porta la tenerezza. Perdonano prima di tutto loro stessi, perché sono due persone che hanno fallito per gran parte della loro vita, nel loro rapporto di coppia spesso aggressivo fatto di tanti non detti. In questa fase discendente dove li troviamo, fanno tenerezza proprio per questo. Si guardano e si perdonano” spiega Vanessa Scalera.

“Volevamo raccontare le fragilità di questi due personaggi straordinari” dice Massimiliano Gallo “Scavando nel testo di Eduardo abbiamo trovato tantissime cose ancora di grandissima attualità e una di queste è l’essere fallibili. Domenico è infantile e rincorre la giovinezza in un tempo fin troppo lungo. Filumena è di una modernità incredibile”.

Cosa significa essere Filumena Marturano e il suo messaggio d’amore

Uno dei punti di forza che poi è una delle caratteristiche che negli ultimi anni guida le grandi produzioni televisive è la presenza di attori teatrali che è sempre più massiccia. Che siano serie tv o film la presenza di attori che si sono formati e lavorano in teatro alzano l’asticella della qualità impreziosendo le produzioni.

Filumena Marturano n’è un esempio. Oltre a Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo che alternano le loro carriere tra cinema, tv e teatro, nel cast ci sono volti teatrali come Nunzia Schiano e Marcello Romolo.

Per Vanessa Scalera è innegabile che l’impostazione teatrale data determini il risultato finale: “Noi siamo partiti dalle prove, proprio come si fa in teatro prima di iniziare a girare. L’ultima settimana abbiamo provato proprio nella location con i vestiti d’epoca ed eravamo in pieno luglio. Siamo, così, arrivati sul set sapendo benissimo come muoverci nello spazio. Io e Massimiliano veniamo dal teatro, come molti degli attori del cast. Francesco, invece, dal cinema, per cui è un connubio perfetto”.

“Fortunatamente è da tempo che gli attori fanno teatro, tv e cinema come avviene in nazioni come l’Inghilterra e la Francia” puntualizza Gallo.

Ma cosa si prova a misurarsi con un ruolo iconico come Filumena Marturano?

“Mi confronto con un ruolo enorme portato in scena da grandi attrici. In un primo momento ho avuto paura, ma poi è scoppiata la felicità. Ho affrontato Filumena con Francesco che mi ha anche aiutata dandomi una chiave ossia puntare sulle mie caratteristiche di attrice cercando di dimenticare gli echi di Sophia Loren piuttosto che della Melato. In seguito ci saranno attrici ora giovani che un giorno interpreteranno Filumena facendola continuare a vivere nel tempo. Spero di essere ricordata come una Filumena possibile e non improbabile”.

In Filumena Marturano c’è anche quello di scegliere di essere madre decidendo di salvare una vita. Il tema dell’interruzione gravidanza è uno dei temi che si fa sentire almeno per volontà di Eduardo che pur essendo ateo e comunista è sempre stato a favore nel dare la vita. Soprattutto durante il montaggio del film il pensiero si è fatto sentire di come potesse essere affrontato e avvertito l’aborto e il rispetto per la vita. Si dà un’impostazione popolare e post ideologica. Non c’è nessun messaggio antiabortista, Filumena non fa nessuna scelta ideologica ma umana, personale, diventa portatrice di un messaggio di coraggio dettato dall’amore in linea con quel periodo storico.

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