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Cronaca

Covid, gli esperti: "I vaccinino Novavax e Hipra rivoluzionari. Vi spieghiamo il perchè"

"Si ha la sensazione che tutto sia passato ma è solo un'illusione e non bisogna commettere l'errore di ridurre il distanziamento sociale, le mascherine e l'igiene con conseguenza di una riacutizzazione della pandemia nel prossimo autunno"

Quando ci siamo trovati nel pieno della pandemia sono stati prodotti dei vaccini non tradizionali e sono attualmente in uso. Attualmente abbiamo la possibilità di avere a disposizione un vaccino con caratteristiche più rassicuranti: il Novavax, che ha delle peculiariatà che lo differenziano totalmente dai vecchi. Non viene in questo vaccino impiegata la tecnica a mRna, utilizzata dai vaccini Pfizer e Moderna e neanche quella a DNA utilizzata da Johnson & Johnson e Astrazeneca. Il Novavax contiene la proteina Spike mentre Pfizer e Moderna ne stimolano indirettamente la produzione. A breve dovrebbe essere in commercio un nuovo vaccino, Hipra, di produzione spagnola e sempre su base proteica. Si ha la sensazione che tutto sia passato ma è solo un'illusione e non bisogna commettere l'errore di ridurre il distanziamento sociale, le mascherine e l'igiene con conseguenza di una riacutizzazione della pandemia nel prossimo autunno. Tutto nasce anche dalla costatazione che ci troviamo di fronte ad una nuova variante XE rilevata nel Regno Unito e che sembra avere maggiore contagiosità. Visti i rischi collegati alla vaccinazione finora effettuata, alcuni determinanti gravi conseguenze, la breve durata della copertura immunitaria e la necessità di sottoporsi a periodici richiami vaccinali le persone sono giustamente perplesse. Ci troviamo di fronte ad un imperativo, quello di dover realizzare un vaccino, come aveva suggerito l'Ema (European Medicine Agency), che abbia un'elevata immunogenicità, una consolidata capacità di indurre risposte immunitarie efficaci e una lunga durata della copertura immunitaria. Da non trascurare, inoltre, l’importanza della prevenzione. I vaccini sono direttamente correlati all'attività immunitaria, si basano sulla certezza di operare in condizioni di normale funzionalità del sistema immunitario, sono quindi necessarie indagini specifiche come la tipizzazione linfocitaria e lo studio della trombofilia genetica. La criticità del momento è rappresentata dalla quantità sempre crescente di dosi di richiamo del vaccino, prospettare alla popolazione quarte e quinte dosi provoca in essa insofferenza e perplessità, soprattutto per le conseguenze del vaccino stesso che sono a conoscenza di tutti. La Fondazione Mediterraneo è impegnata sin dal marzo 2020 nel sostenere e divulgare l’importanza della prevenzione mediante lo studio dell’immunità, delle tecniche di individuazione dello stato del sistema immunitario nonché delle problematiche correlate alla trombofilia genetica responsabile del rischio trombotico nei vaccinati. Non ultimo, e di fondamentale importanza, l’intento di indirizzare la ricerca verso la realizzazione di un vaccino più funzionale di quelli finora utilizzati, attuabile solo grazie alla collaborazione scientifica di tutti gli Stati.

Di

Prof. Corrado Perricone – Ematologo e già responsabile del Centro di Immunoematologia dell’AORN Santobono Pausilipon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità. Responsabile del comitato scientifico della fondazione Mediterraneo

Di Fabio Perricone – Medicina Clinica e Sperimentale. Membro del comitato scientifico della fondazione Mediterraneo.

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