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Cronaca

Terra dei fuochi, i sindaci: “Il decreto non prevede controllo del territorio”

Dichiarazione congiunta dei primi cittadini dei comuni interessati: "Bene la legge, ma l'esercito per scongiurare roghi e sversamenti è una risposta limitata nel tempo. Occorrono fondi"

Il giorno dopo il decreto legge sulla Terra dei fuochi, i sindaci dei comuni di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo intervengono con una dichiarazione congiunta. “Va bene il decreto del governo – scrivono – va bene l’inasprimento delle pene e i fondi per le bonifiche, ma il controllo del territorio resta un nodo insoluto”.

“Per scongiurare il rischio di nuovi sversamenti di rifiuti tossici nelle campagne – proseguono i primi cittadini dei comuni interessati – l’impiego dell’esercito rappresenta una risposta emergenziale e certamente limitata nel tempo. Una soluzione definitiva non può prescindere da un impegno finanziario del governo che consenta ai comuni, specie quelli organizzati in associazione, di predisporre e di consentire un controllo h24 del territorio e quindi turni di lavoro della polizia locale che vadano oltre l’orario ordinario. Risorse che vengano utilizzate in deroga alla normativa del patto di stabilità e che non vengano computate nei limiti della spesa del personale”.

Già lo scorso ottobre i sindaci Raffaele Lettieri (Acerra), Domenico Tuccillo (Afragola), Antonio Falco (Caivano) e Antonio Peluso (Casalnuovo) avevano avviato un'azione di coordinamento per fronteggiare gli incendi della Terra dei fuochi. L'incontro tra le amministrazioni comunali aveva definito linee guida per i rispettivi comandi di polizia, con l'obiettivo di migliorare l'azione di repressione del fenomeno dei roghi.

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