Processo alle donne del clan Gionta: sconti e scarcerazioni
Libere Gemma Gionta e Pasqualina Apuzzo. Sconto di due anni per Carmela Gionta e di un anno ed otto mesi per Annunziata Caso
Sconti per tutte e quattro le imputate in appello e scarcerazione per due di loro. Il processo in appello a quattro donne imparentate ai vertici del clan Gionta si conclude in maniera favorevole per tutte. Le donne di Palazzo Fienga erano a processo a vario titolo per associazione mafiosa, lesioni aggravate, usura ed estorsioni. Sconto di pena per Carmela Gionta, la sorella del boss e fondatore della cosca Valentino, che ha visto ridurre la sua condanna a sei anni e quattro mesi rispetto ai due anni in più del primo grado, per l'accusa di usura ed estorsione.
Annunziata Caso, moglie di Aldo Gionta, è stata condannata a cinque anni di carcere rispetto ai sei ed otto mesi del primo grado con l'accusa di lesioni aggravate per aver ferito con una coltellata al viso la zia 72enne e dando vita ad uno scontro interno alla famiglia sedato solo dagli arresti. Con lei, a partecipare al raid punitivo del 18 luglio 2015, furono anche Gemma Gionta, figlia di Aldo, e Pasqualina Apuzzo, suocera del boss, ai cui danni è stata però ridotta la pena ad un anno con l'elisione della premeditazione che ha permesso ad entrambe di essere scarcerate immediatamente. Da libere attenderanno un eventuale ricorso in Cassazione.