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Cronaca

"Ecosistema Scuola", indagine su strutture e servizi: Napoli 39esima

Pubblicata la 15esima edizione del Rapporto di Legambiente inentrato su sicurezza e qualità degli edifici, patrimonio edilizio, investimenti, servizi e pratiche ecosostenibili. Profondo divario tra Nord e Sud

Pubblicato l'annuale Rapporto "Ecosistema Scuola" di Legambiente. L'indagine sulle strutture e sui servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia è giunta alla sua quindicesima edizione.  

"Ripartire da quelle opere davvero utili per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro. Tra queste opere ci sono anche gli edifici scolastici italiani, molti dei quali, più di 41mila, hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza" spiega l'associazione ambientalista.

Temi chiave di questa XV edizione di Ecosistema Scuola, che raccoglie i dati relativi al 2013, sono la sicurezza e della qualità degli edifici scolastici, la perenne diversità della qualità del patrimonio edilizio legata alle diverse aree del Paese e agli investimenti, i servizi e le buone pratiche ecosostenibili. Tre ambiti sui quali Legambiente invita il Governo a Renzi ad investire per uscire da un quadro che in quindici anni di indagine non risulta migliorare. Una fotografia, quella scattata da Legambiente, tutt'altro che rassicurante, in cui emerge, tra l'altro, ancora forte il divario tra Nord e Sud del Paese.

ALCUNI DATI CHE EMERGONO DAL RAPPORTO: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Il 9,8% degli edifici si trova in aree rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano al 30,9% gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi, mentre solo 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. La crisi economica e la minore disponibilità dei Comuni ad investire, anche a causa dei vincoli posti dal patto di stabilità, ha portato inoltre ad un calo delle scuole che hanno servizi scuolabus (22,5%) e pedibus (5,2%). Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata che registra il trend positivo del 2012. Diminuiscono invece i fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria. La difficoltà delle scuole italiane è testimoniata anche dalle storie di ordinaria emergenza di molte scuole superiori, la cui competenza rimane alle province. Legambiente chiede che lo stesso percorso previsto per i comuni vada esteso anche alle province, che devono avere la possibilità di sbloccare le risorse disponibili uscendo dal patto di stabilità. Accanto alle emergenze, ci sono le esperienze e le eccellenze che fanno ben sperare.

LA GRADUATORIA DEI CAPOLUOGHI: Anche quest’anno si riconfermano in testa le città capoluogo del centro nord. Svetta al primo posto Trento, seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º), salite rispettivamente di due e cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Ci sono poi Prato (4º), Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Nella top ten da segnalare l’ingresso di Bergamo e Bolzano. Indietro anche quest’anno il sud che compare solo a metà classifica con la città Lecce (21°), mentre per la prima delle isole occorre scendere fino al 43º posto dove troviamo Catania. A guidare la graduatoria regionale sulla qualità dei servizi e dell'edilizia scolastica è l’Emilia Romagna, con tre città tra le prime dieci.

Ad aprire la graduatoria delle grandi città c’è Firenze (17º), seguita da Torino (23º), Milano (36º) e Napoli (39º), ancora una volta prima tra le grandi città del sud. Nella parte bassa della graduatoria, salgono di diverse posizioni sia Bari (65º) sia Genova (75º), anche se quest’ultima risulta la più bassa in classifica tra le grandi città. Da segnalare infine il grande ritorno di Roma che, dopo diversi anni in cui presentava dati incompleti, torna finalmente in classifica occupando il 66esimo posto in graduatoria. La sua posizione, come per altri Comuni, risulta sfavorita dalla carenza di alcuni dati che riguardano soprattutto i parametri ambientali.

“La messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - devono essere uno degli obiettivi prioritari di questo Paese e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Abbiamo bisogno di scuole più sicure ed energeticamente efficienti. Per questo proponiamo al Governo Renzi di vincolare i prossimi finanziamenti, che erogherà alle Amministrazioni, a progetti che uniscano messa in sicurezza e abbattimento dei consumi energetici del 50% rispetto ai consumi di partenza della scuola. Tra l’altro la stessa direttiva europea 2012/27 Ue sull’efficienza energetica chiede una riqualificazione annua del 3% degli edifici pubblici, un’opportunità che l’Italia non può perdere”.

“Sul piano dell’edilizia scolastica – aggiunge Vanessa Pallucchi, Legambiente Scuola e Formazione – rimane tuttora la grande assente, l’anagrafe scolastica, mai pubblicata e preposta a orientare una programmazione interistituzionale costante nel tempo. Occorre, inoltre, una regia nazionale che orienti i finanziamenti su obiettivi di miglioramento qualitativo ben precisi anche consultando quei soggetti della società civile, che abbiano maturato nel tempo competenze specifiche per definire insieme obiettivi di miglioramento strutturale e funzionale degli edifici scolastici. Le nostre scuole devono diventare luoghi di eccellenza, portatrici di una cultura del cambiamento e attente ai bisogni strutturali, ambientali ed educativi”.

Leggi qui il rapporto completo.

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