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Cronaca Pomigliano d'arco

Sanità, infermieri Asl Pomigliano a rischio disoccupazione

Alcune decine di sindacalisti hanno manifestato nella ex Asl Na4 a Pomigliano d'Arco, per chiedere un "futuro occupazionale" a 500 tra tecnici ed infermieri con contratto a termine. Manifestazioni anche nella sede centrale dell'Asl Napoli 3 sud di Castellammare di Stabia

Futuro incerto per i 500, tra tecnici e infermieri con contratto a termine dell'ex Asl Na4 di Pomigliano d'Arco. L'incertezza è divenuta ancora più grande dopo l'accorpamento con l'ex Asl Na5.

Per questo, ieri, alcune decine di sindacalisti hanno manifestato nella sede dell'ex Asl Na4 a Pomigliano d'Arco per chiedere un "futuro occupazionale" per i 500 dipendenti e per “ridimensionare gli sprechi e le carenze nei servizi destinati all'utenza”.

Cgil, Cisl Uil e Fsi, hanno inoltre proclamato uno sciopero che si svolgerà ad inizi marzo per protestare, tra l'altro "contro gli sprechi della spesa sanitaria - si legge in una nota - la valorizzazione della sanità privata a tutto discapito di quella pubblica, il mancato rispetto dei contratti e le carenze nei servizi, concentrate in particolare negli ospedali zonali, alcuni dei quali, come quelli di Nola, Pollena e Castellammare, ridotti in condizioni disastrose".

La manifestazione di ieri, che si è svolta anche nella sede centrale dell'Asl Napoli 3 sud di Castellammare di Stabia, è terminata dopo la convocazione di un tavolo di trattative da parte del sub commissario regionale per l'attuazione del piano di rientro sanitario, Giuseppe Zuccatelli, che si terrà lunedì prossimo. "Siamo soddisfatti della convocazione da parte di Zuccatelli - ha affermato Salvatore Altieri, segretario della Cisl funzione pubblica - anche perché ritenevamo che occorresse un elemento di garanzia diverso dall'attuale interlocutore aziendale. In ogni caso continueremo a prestare, insieme al segretario generale Pasquale Cappiello, la massima attenzione a questa vertenza, che riguarda un milione di utenti, cinquemila dipendenti fissi e cinquecento precari".

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