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Cronaca Cercola

In 20 a casa della pusher per chiederle il pizzo: picchiata insieme ai familiari

È uno degli episodi che ha portato al blitz delle forze dell'ordine nei riguardi di presunti esponenti del clan De Luca Bossa, Minichini e Casella

Si sono presentati in 20 a casa sua, malmenando sia lei che il marito che la figlia minorenne. È quanto è accaduto ad una pusher di Cercola che si era rifiutata di pagare il pizzo sulla droga venduta.

L'episodio - mai denunciato dalla vittima - risale al 2019 e si evince dalle carte dell'inchiesta che ha portato ai fermi nel clan De Luca Bossa, Minichini e Casella, una volta legato all'Alleanza di Secondigliano.

Una intercettazione e i collaboratori di giustizia hanno permesso di ricostruire la violenza della vicenda.

Nell'inchiesta, il Gip Fabio Provvisier ha disposto il carcere per quattro indagati, i domiciliari per un quinto indagato (una donna che deve accudire i figli) e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per una sesta persona. Per un settimo indagato la richiesta di provvedimento cautelare è stata invece rigettata, in quanto l'uomo è già detenuto.

Il Gip Carlo Bardari, in relazione al secondo decreto di fermo della Dda, ha invece disposto il carcere per tre indagati, accusati di avere più volte minacciato un parcheggiatore abusivo "in servizio" nei pressi dell'ospedale del Mare a cui sono stati chiesti prima 100 euro di pizzo settimanali, poi 150.

In entrambi i casi il giudice non ha ritenuto sussistente il pericolo di fuga ma le misure cautelari state emesse per il pericolo di reiterazione del reato.

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