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Cronaca Secondigliano

Vincenzo, ucciso per uno schizzo di champagne in discoteca: ergastolo per due appartenenti ai Lo Russo

L'episodio risale al 2012 ed ebbe luogo all'esterno di una discoteca di Sant'Antimo

Un omicidio, di fatto dovuto ad alcuni schizzi di champagne. È quello di cui si macchiarono - secondo la corte d'Appello di Napoli - Gianluca Annunziata e Luigi Mango, gli appartenenti al clan Lo Russo che nel 2012 assassinarono un giovane incensurato al termine di una rissa in discoteca. Esclusa l'aggravante camorristica, i giudici hanno confermato quanto per entrambi gli imputati era già stato stabilito in primo grado, ovvero l'ergastolo.

La vicenda risale al 15 novembre 2012, quando sia i due imputati che la vittima, Vincenzo Priore, erano giovanissimi. Quest'ultimo era con alcuni amici - alcuni risultati legati al clan Licciardi di Miano - nello stesso locale (a Sant'Antimo) in cui si trovavano degli affiliati al clan rivale dei Lo Russo di Secondigliano. Secondo le ricostruizioni degli inquirenti, uno schizzo di champagne sarebbe partito dai mianesi in direzione dei rivali, forse anche inavvertitamente.

Scattò la rissa, anche a bottigliate, e proseguì all'esterno della discoteca. L'epilogo fu la sparatoria in cui Priore venne ucciso da un colpo che lo raggiunse ad un gluteo ed un suo amico - che si sarebbe poi salvato - ferito alla testa. Fondamentali per la ricostruzione del delitto sono state le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, secondo gli inquirenti poi "riscontrate grazie ad accertamenti tecnici".

L'ordinanza di custodia cautelare nei riguardi di Annunziata e Mango risale al 2019, per le accuse di omicidio, tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, con l'aggravante - poi caduta in sede di giudizio di primo e secondo grado - di aver agito per favorire il clan Lo Russo contro i Licciardi.

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