rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Femminicidio Norina Matuozzo, niente ergastolo per il "custode" di Marco Di Lauro

Tamburrino si costituì subito dopo il delitto della compagna, rivelando agli inquirenti dove si trovasse il boss latitante

Niente di ergastolo per Salvatore Tamburrino, ex braccio destro del boss Marco Di Lauro, imputato per il femminicidio della sua compagna Norina Matuozzo avvenuto il 2 marzo del 2019. È stata la corte di assise di appello a stabilirlo, chiamata a pronunciarsi dopo che la cassazione aveva annullato la precedente condanna all'ergastolo comminata all'uomo.

Sono state accolte anche questa volta le richieste della difesa, del legale Domenico Esposito, che volevano l'assorbimento del reato di maltrattamenti in quello di omicidio, e di quello di detenzione di arma in quello di porto di arma in luogo pubblico.

Tamburrino, esponente della camorra secondiglianese, non accettò che la madre dei loro due figli volesse lasciarlo e cambiare vita, con lo scopo soprattutto di allontanarsi dall'ambiente della malavita organizzata di cui il compagno era parte integrante. La uccise a colpi d'arma da fuoco, per poi prendere una decisione che avrebbe cambiato le sorti della lotta alla camorra: Tamburrino si costituì subito dopo, rivelando quale fosse il nascondiglio del boss da lungo tempo latitante e permettendone quindi finalmente l'arresto.

L'omicidio

Tamburrino uccise la donna a colpi di pistola all'interno dell'appartamento dei genitori della vittima, in via Papa Giovanni XXIII a Melito. È dove Norina aveva provato a trovare riparo dopo la separazione.

Subito dopo l'omicidio Tamburrino tentò la via della collaborazione nella speranza di ottenere uno sconto di pena ma al tempo l'attenuante della collaborazione non venne ritenuta prevalente rispetto alle aggravanti contestate. Così il 3 marzo 2020 è scattata la condanna in primo grado all'ergastolo. Pena confermata nel 2021 ma messa in discussione in cassazione il 5 dicembre 2022. E oggi, probabilmente, definitivamente tramontata.

I familiari

“Ad oggi dobbiamo essere fortunati se gli danno più di 20 anni – aveva scritto la sorella della vittima già alla sentenza della cassazione - è una VERGOGNA. Ci sentiamo presi in giro in un processo già scritto dall’inizio perché siamo stai illusi fino alla fine”. “Si parla tanto di violenza sulle donne – spiega la ragazza – Il 25 novembre vi riempite tanto la bocca di belle frasi ma questa va combattuta proprio nelle aule di tribunali perché chi commette un femminicidio dovrebbe essere punito con il massimo della pena senza se e senza ma”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Femminicidio Norina Matuozzo, niente ergastolo per il "custode" di Marco Di Lauro

NapoliToday è in caricamento