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Cronaca Ercolano

Omicidio Michele Vignola, in manette un esponente dei D'Alterio-Pianese

L'arresto è avvenuto stamane ad opera dei carabinieri di Torre del Greco. Il delitto, parte di un'epurazione interna al clan Birra, risale al 1997

Una persona ritenuta un esponente di rilievo del clan camorristico D'Alterio-Pianese è stato stamani messo in manette dai carabinieri di Torre del Greco. All'epoca dei fatti da cui scaturisce l'arresto il gruppo – egemone a Giugliano e Qualiano – era alleato con i Birra-Iacomino di Ercolano. Si tratta di Giuliano Quaranta, classe 1960.

A monte dell'ordinanza di custodia cautelare indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che sono lo sviluppo dell'inchiesta che portò all'arresto di due esponenti dei Birra-Iacomino accusati dell'omicidio di Michele Vignola (clan Birra) del 1997 a Parete: Salvatore Viola e Lorenzo Fioto, poi condannati all'ergastolo.

Gli inquirenti si sono avvalsi delle collaborazioni di quattro pentiti del sodalizio camorristico di Ercolano. Le loro dichiarazioni hanno permesso di acquisire elementi a carico di Giuliano Quaranta, al momento libero vigilato ed affiliato di rilievo del clan D'Alterio-Pianese. Secondo questi, Quaranta indicò a Viola e Fioto il luogo dove commettere l'agguato, e si occupò del loro recupero – e di quello dell'arma utilizzata – al termine dello stesso.

Fu il clan Birra a decidere la morte di Vignola, in una sorta di epurazione interna. Un delitto parte della scia di sangue che macchiò il territorio di Ercolano a partire già dai primi anni '90, nell'ambito di una faida che ha portato a più di 90 misure cautelari.

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