Bimbo ucciso a Cardito, ergastolo anche per la madre: "Passiva davanti alla mattanza dei figli"
La Corte d'Appello ha trasformato in fine pena mai i sei anni che le erano stati comminati in primo grado. Confermata la pena massima anche per Toni Essobti Badre, l'esecutore materiale dell'orrore
Anche Valentina Casa è stata condannata all'ergastolo. Fine pena mai per la mamma di Giuseppe Dorice, il bambino di 7 anni massacrato di botte e ucciso a Cardito il 27 gennaio del 2019 dal patrigno di questi, Toni Essobti Badre.
La donna era stata ritenuta colpevole di gravi omissioni ma condannata a sei anni in primo grado. Adesso è stata invece accolta la richiesta del pm per l'ergastolo date le circostanze aggravanti nel frattempo emerse. L'ergastolo è stato confermato in secondo grado anche per l'allora compagno di lei e autore materiale dell'omicidio del bambino.
Nella circostanza dell'omicidio del figlio, secondo i giudici della corte d'assise d'appello di Napoli, la donna non ha impedito le violenze né su Giuseppe né sulla sorellina, attardandosi anche a lanciare l'allarme e ad allertare i soccorsi.
Il sostituto procuratore nell'arringa finale del 10 giugno rimarcò così il comportamento della madre della vittima: "Valentina avrebbe potuto e assolutamente dovuto, giuridicamente dovuto, evitare quelle conseguenze lesive, fare di tutto per interrompere l'attività criminale e invece ha assistito passivamente a questa terribile, oscena, mattanza dei suoi figli. Avrebbe potuto urlare, poteva frapporsi, assumere lei quella violenza che si scatenava sui suoi figli, avrebbe potuto chiamare la polizia, i vicini, i familiari, urlare, anche soltanto per distogliere quell'essere che fatico a definire umano per interrompere la violenza su due bambini indifesi. Invece ha preferito la vita e l'esistenza dei suoi bimbi al rapporto con Essobti perché il figlio erano d'intralcio. Ed è assurdo che una mamma possa essere indifferente alla sofferenza dei suoi figli".
