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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Bambole antiche e giochi di ogni tipo: ecco il Museo del Giocattolo di Napoli

Inaugurato alla fine del 2011 e dedicato alla memoria del piccolo Ernst Lossa, ucciso dalla follia nazista, il Museo ha l'obiettivo di proporre una riflessione sul contributo formativo del giocattolo nei secoli

Bambole antiche, giocattoli di latta, pupazzi, giocattoli di legno e teatrini, giochi da tavolo, giochi spaziali, soldatini, auto, trenini: questo e molto altro è esposto nelle sale del Museo del Giocattolo di Napoli.

Il Museo è nato dall'incontro tra l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa (uno dei principali centri di studi e ricerca nel campo dell'educazione e dell'infanzia) e una delle più raffinate collezioni di giocattoli antichi presenti sul territorio italiano (oltre 1500 pezzi di grande valore), quella di Vincenzo Capuano, docente di Storia del Giocattolo presso la Facoltà di Scienze della Formazione.

Due gli obiettivi principali per i quali il Museo è stato realizzato: il primo è quello di dotare la città di Napoli, al pari delle grandi città italiane ed europee, di un museo dedicato ad una delle più importanti arti minori, "come strumento di sensibilizzazione all'arte, memoria storica, testimonianza di costume, di abilità artigianale e di progresso industriale". Secondo obiettivo è quello di proporre una riflessione "sul grande contributo formativo del giocattolo, così come si è andato sviluppando nei secoli, sui valori e sui modelli che esso canalizza e sull'uso del tempo nell'infanzia, con inevitabile ricaduta anche sulla scelta e la fruizione critica e responsabile nel presente".

Inaugurato il 20 dicembre 2011, è stato realizzata anche con il contributo della Regione Campania ed è dedicato "al ricordo di Ernst Lossa, il bambino zingaro ucciso nel 1944, a quattordici anni, dalla feroce campagna nazista di eugenetica, dopo un anno e mezzo di detenzione nel braccio della morte di un ospedale psichiatrico. Ernst è il simbolo di un'infanzia negata e, più in generale, della violenza contro il diverso, specie se debole".

"Quella violenza, però - si legge sul sito del Museo -, ha un forte antidoto proprio nella cultura e nella bellezza e i giocattoli, con la loro testimonianza di arte e storia, rivolgono uno stimolante appello alla memoria e, con la loro collocazione nell'infanzia della vita, sono monito al diritto-dovere alla felicità, alla fantasia, alla pace.

Il museo è visitabile ogni venerdì, dalle 9 alle 14 e di lunedì e mercoledì su prenotazione.

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