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Cronaca

Chiusura locali movida, Caliendo: "Coprifuoco inutile. Gli spazi sono finiti nelle mani della camorra"

"Un assessorato alla notte per non far vincere la camorra del by night". L'ex presidente dell'associazione notti napoletane e fondatore del Kestè lancia l'allarme e da la ricetta per la cura della movida

Fabrizio Caliendo, proprietario del Kestè, contesta le restrizioni anti Covid governative che vanno continuamente a penalizzare sempre i medesimi settori.  Ecco la lettera aperta che ci ha inviato, indirizzata a Luigi de Magistris e in seconda battuta anche a De Luca.

"Il progetto di trasformare la notte napoletana da problema a risorsa non ha portato risultati, anzi, si sta mettendo nelle mani della camorra e della gentaglia uno spazio/tempo (la notte) essenziale per la città tutta. In 10 anni abbiamo promosso e preso parte a decine di incontri istituzionali, cambiando interlocutori altrettante volte, vista la giostra dei rimpasti che non ha portato continuità ed efficacia alle idee che sono divenute scelte istituzonali e progetto commerciale e culturale per la riscrittura del by night napoletano.

Cittadini, lavoratori, imprenditori del settore intrattenimento serale e associazioni di categoria hanno collaborato attivamente con le forze politiche dato vita a una consulta della notte, a una associazione di categoria cittadina, a uno “sportello notte” in seno a Confcommercio (primo esperimento nazionale). 
Tutto questo é di fatto andato perduto, complice una incapacità o una mancanza di volontà politica e in generale delle istituzioni tutte (incapaci tra l'altro di dialogare e collaborare per il bene del cittadino). 

Si era pensato a un Sindaco della Notte, a un assessorato della notte, ma in maniera molto meno ambiziosa si é chiesto uno sportello notte da far lavorare in sinergia con quello della Confcommercio. Ancor più pragmatica è stata la richiesta di un corpo di Polizia Municipale dedicato alla notte che avrebbe risolto il prolema movida permettendo alle sane imprese di crescere, di investire e tutto quel che ne consegue. Si dovevano impiegare 20 agenti e 10 auto dedicate alla “Movida”come servizio, per dare dignità alla notte, sviluppare una sana vita notturna, garantire lavoro di qualità e il rispetto dei cittadini che di notte vogliono riposare. Ma anche quando c'è stata l'opportunità tale scelta non è stata presa. 
In ultimissima istanza, ma prima esigenza in assoluto, abbiamo chiesto un codice ATECO dedicato alla categoria dei locali, essendo la normativa ferma agli anni ’60 e monca di molte tipologie di attività che di fatto esistono ma per la normativa non esistono, sono dunque fantasmi! 
Ma noi esistiamo, anzi, siamo essenziali. Non siamo fantasmi ed é arrivato il momento di smetterla con questa narrazione della movida. 
Troppo lungo sarebbe il riassunto di 10 anni di tavoli e analisi fatte. Chi ci ha sempre lavorato e ha seguito tutto sa bene di cosa parlo.
Ecco perché parlo di FALLIMENTO, perché di fatto nulla é cambiato, anzi, la situazione peggiora con la pandemia.
Si continua a trattare la notte e chi ci lavora come criminali, senza fare come sempre le dovute distinzioni tra qualità e feccia, portando le solite discriminazioni territoriali che vedono un quartiere trattato in maniera differente da un altro. 
Questa pandemia ci ha poi definitivamente bollati come untori, come qualcosa di inutile e dannoso, senza mezzi termini. 
Ci sta chi ci vuole bruciare, e non ci sta niente da ridere quando di fatto si sta parlando di vite umane, di famiglie, di lavoratori, oltre che di un indotto che si sta perdendo, trasferendolo nelle mani della criminalità.
Parliamo anche del settore culturale che sta morendo. La musica dal vivo, l’ arte, la poesia, ma anche lo steso teatro e il cinema stanno morendo, ma già prima della pandemia, negando ai giovani una alternativa allo sballo low cost. 
Si sta usando questa catastrofe per nascondersi dietro a grandi incapacità se non un volere differente. 

La soluzione adottata è: tutti a casa in un coprifuoco che non ha sortito di fatto nessun risultato se non accorciare i tempi
di permanenza in strada e nei locali, facilitando gli assembramenti, facendo impazzire la nostra categoria, quella della ristorazione e i ragazzi. 
Le forze dell’ ordine non sono di fatto capaci di arginare il fiume in piena di ragazzi che escono e vogliono distrarsi, dal momento  che non possono andare a cinema, al teatro, in palestra, ad allenarsi con la propria squadra, a ballare, a sentire un concerto, fare un viaggio o semplicemente andare al parco (chiuso). Qualsiasi cosa sia incontro é negata e nessuna alternativa è stata creata.  Serviva un progetto uniforme e duraturo che é mancato. Si è demonizzato invece di intervenire e trasformare. La ovvia conseguenza é una movida pazza, molesta e ingestibile che oggi alle 20 vede le stesse scene di delirio delle 3 del mattino (dimostrando anche che non é un problema di orario, ma di alternative) con i delatori che fanno video e i politicanti che sfruttano il tutto senza fare una approfondita analisi.

Nessun servizio alla notte, solo lanciafiamme e sanzioni (che toccano solo chi ha qualcosa da perdere!).

Chiedo al sindaco di chiudere la sua consiliatura con l’istituzione di un assessorato alla notte, simbolico, che noi della notte (sana) difenderemo invece di chiedere la medesima cosa al prossimo sindaco, perdendo ancora tempo. 

E chiediamo che la medesima cosa sia fatta del Presidente de Luca. 

Oggi vi scrivo a titolo personale non più rappresentando una categoria,dal momento che l’associazione Notti Napoletane si è auto sospesa. Si tratta della stessa associazione che Lei, signor Sindaco, ha voluto presentare in grande stile a Palazzo San Giacomo promettendo meravigliose rivoluzioni.

Infine Le ricordo che il sottoscritto la ha sostenuto 10 anni fa nella sua prima campagna elettorale, mettendoci la faccia e candidandomi (non avendo mai sostenuto alcun uomo o partito prima) con un progetto che Lei ha firmato e messo nel suo programma elettori dal nome “La notte che SOStiene la città”. 
In chiusura di mandato ci lasci almeno un seme da coltivare in questa terra così arida che è la Notte Napoletana. Istituisca un assessorato preposto e noi chiederemo al futuro sindaco di dargli continuità.
Cultura e turismo dovrebbero già essere 2 assessorati distinti per una città di arte come Napoli.
Si è dimostrato in 10 anni è indispensabile investire risorse specifiche per risolvere il problema notte e trasformarlo in opportunità.  Non discriminateci ulteriormente. La notte é una opportunità, non un virus da combattere! E voi siete i dottori! 
Noi siamo i malati in terapia intensiva. Decidete cosa fare dunque. Le nostre vite sono nelle vostre mani! 
Non lavoriamo da 1 intero anno.
Che colpa si ha ad aver scelto di occuparsi della notte, a lavorarci, ad amarla, a starci bene? 
Pensate sia una vita facile la nostra? A Napoli per di più?".

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